Ormai è Jannik Sinner mania. Nel suo fantastico 2019, il 18enne nato a San Candido e cresciuto a Sesto Pusteria aveva già deliziato il pubblico italiano e fatto capire di quale tipo di talento stessimo parlando. La ciliegina sulla torta, però, è arrivata con le Next Gen Atp Finals, in cui, indipendentemente da come vadano a finire, Sinner ha già dimostrato di essere pronto al definitivo salto di qualità.
Le vittorie contro Frances Tiafoe all’esordio (la più significativa, sinora, visto il calibro dell’avversario) e contro Mikael Ymer nella seconda partita hanno estasiato il Palalido e tutti gli appassionati che stanno seguendo la crescita esponenziale dell’allievo di Riccardo Piatti.
E i paragoni, ovviamente, si sprecano. Se all’inizio di quest’anno – quando era in posizione 546 del ranking mondiale – si parlava di Sinner come del nuovo Seppi (più per contiguità territoriale più che per affinità tecniche), ora che a soli 18 anni è già entrato in top 100, si accosta già il nome di Jannik a quello dei mostri sacri del tennis, a cominciare ovviamente da Federer, Nadal e Djokovic. C’è chi, come Evgeny Kafelnikov, prevede per lui un futuro certo da numero uno del mondo.
Ma possiamo davvero accostare il nome di Sinner a quello dei Big Three?
Al di là di quelle che possono essere le prospettive, l’unico metro di paragone oggettivo che abbiamo finora è quello relativo alla precocità con cui questi giocatori si sono affacciati (o si stanno affacciando, nel caso dell’italiano) ai vertici del tennis mondiale. Lo diciamo subito: in questo senso, il paragone ci sta tutto.
Vediamo nel dettaglio.
Jannik Sinner, il più giovane italiano a entrare in top 100
L’altoatesino ha fatto il suo ingresso tra i primi 100 della classifica mondiale a soli 18 anni e due mesi, dopo aver impressionato (ancora) tutti all’Atp 500 di Vienna. La cosa dovrebbe garantirgli l’accesso al tabellone Slam di Melbourne, senza passare per le qualificazioni. Per quanto riguarda i titoli vinti, Sinner può vantare, per ora, in bacheca due Challenger vinti nel 2019 prima a Bergamo e poi a Lexington. Il risultato migliore ottenuto fino a livello Atp sono le semifinali dell’Atp 250 di Anversa.
Rafael Nadal, il più giovane di sempre in top 100
L’attuale numero uno del mondo, all’età di Jannik Sinner, era già in top 50. Il muro dei primi cento del mondo era stato abbattuto alla tenera età di appena 16 anni e nove mesi. Era il 21 aprile del 2003 e tutti sappiamo come sia proseguita la sua carriera. A livello di titoli vinti, il palmares di Rafa da minorenne non è molto difforme da quello di Sinner: due Challenger vinti. All’età in cui Jannik è entrato in top 100, Rafa vinceva il suo primo titolo Atp, a Sopot, nel 2004.
Federer e Djokovic meno precoci di Nadal
Roger e Nole fecero il loro ingresso in top 100 praticamente alla stessa età: 18 anni e un mese. Il primo nel 1999 in posizione numero 95, il secondo nel 2005 in posizione numero 94. Per il primo titolo Atp, Federer dovette aspettare il 2001 (Milano) e la prima finale il 2000 (Marsiglia). Percorso simile per Djokovic: primo titolo ad Amersfoort nel 2006, all’età di 19 anni.
In termini assoluti, vale la pena ricordare che Jannik Sinner è il nono giocatore più giovane nella storia ad entrare tra i primi cento del mondo. Prima di lui, nell’ordine, Nadal, Gasquet, Hewitt, Coric, Del Potro, Zverev, Federer e Djokovic.
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