Parte con una pesantissima sconfitta l’avventura di Matteo Berrettini alle Atp Finals di Londra. Dall’altra parte della rete un Novak Djokovic in versione deluxe non gli lascia scampo e in un’ora e quattro minuti lo annichilisce in un match durato sostanzialmente solo i primi quattro game.
Matteo è stato sicuramente tradito dalla tensione e dall’emozione di essere in un teatro importante come la O2 Arena. Cosa che contro un killer del calibro di Novak Djokovic non puoi assolutamente permetterti.
Pochi vincenti per l’italiano, molto in difficoltà con il rovescio e poco incisivo con il dritto. Sufficiente il servizio, ma Matteo è stato molto in difficoltà sia con il braccio che con le gambe. Djokovic, fenomenale in risposta e comandante assoluto dello scambio, gli ha dato il suo particolarissimo benvenuto tra i grandi del mondo. Se ne ricorderà per molto tempo.
Djokovic-Berrettini 6-2, 6-1
Quando lo speaker fa il nome di Matteo Berrettini, un brivido corre dietro la schiena di tutti gli appassionati di tennis italiani. Quarantuno anni dopo Corrado Barazzutti, un altro tennista italiano partecipa al torneo riservati ai migliori otto tennisti della stagione. E’ già un sogno. La presentazione è da far tremare i polsi, la partita anche: dall’altra parte della rete c’è un monumento del tennis mondiale, Novak Djokovic, sedici titoli del Grande Slam in bacheca e cinque volte campione alle Finals.
Primo set: Djokovic-Berrettini 6-2
Dopo una partenza timida (primo game a zero per Nole e primi due punti al servizio sprecati in malo modo), Matteo trova i suoi cavalli di battaglia servizio e dritto e porta a casa un vitale secondo game. Djokovic tiene con tranquillità e autorevolezza i suoi turni di servizio, Berrettini risponde da par suo, soprattutto grazie alla buona percentuale di prime messe in campo.
Nel sesto game arrivano le prime due palle break della partita e sono per Djokovic. La prima è vanificata da un inusuale errore del serbo, la seconda va a segno grazie ad un recupero miracoloso di Nole e da un erroraccio di Matteo di dritto. Siamo ora 4-2 per Djokovic. Nel game successivo, l’occasione per mettere in difficoltà il numero due del mondo ci sarebbe anche, ma Berrettini è poco incisivo e un po’ troppo falloso.
L’ottavo gioco è pessimo per Matteo, che regala il turno di servizio a zero all’avversario. Brutta mazzata, e così si chiude il primo set 6-2 per Nole. La percentuale di prime è 75% per Matteo e 60% per Nole. Un segnale tutt’altro che incoraggiante per Berrettini.
Secondo set: Djokovic-Berrettini
Si ricomincia da dove si era chiuso il primo set. Quando Nole è al servizio, per Matteo non c’è niente da fare. Sono cinque i game vinti consecutivamente da Djokovic. Nel secondo gioco, Berrettini appare demoralizzato, anche se arriva una piccola scossa, che gli consente di vincere lo scambio più bello del match. L’italiano gioca anche un gran game, ma dall’altra parte c’è un muro che ributta dall’altra parte della rete qualsiasi cosa: ed è subito 0-2 (complici anche due sanguinosi doppi falli).
Il turno di servizio nel terzo game è una passeggiata di salute per il serbo. Si gira il campo sul 3-0 per Nole, i game vinti consecutivamente diventano sette. Berrettini guarda sconsolato il suo angolo, non sa che fare. Anche i suoi turni di servizio sono diventati uno stillicidio e arriva il 4-0 per Djokovic.
Nel quinto gioco del secondo set, arriva il passaggio a vuoto che non ti aspetti del serbo. Tre strani errori di Nole regalano così l’inaspettato break per Berrettini, che almeno è certo di evitare l’umiliazione del 6-0. Il fatto che Djokovic sia infuriato con il suo box dimostra l’insaziabilità agonistica del numero due del mondo (che vuole tornare numero uno). E infatti, nel game successivo, arriva il terzo break del set per Novak, che può servire per il match e non sbaglia più. 6-2, 6-1, durissima lezione per Berrettini.
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