Marton Fucsovics non è l’ultimo arrivato. Tennista solido, esperto, sempre concentrato, difficile per tutti da affrontare. Si sapeva che sarebbe stato un osso duro per le ambizioni del giovanissimo Jannik Sinner, e così è stato.
L’ungherese in tre set una partita tutt’altro che noiosa, piena di ribaltamenti e cambi di ritmo. Un match in cui ha pesato molto la scarsa prestazione di Jannik al servizio. Solo il 54% di prime in campo, il 65% di punti con la prima di servizio e un misero 37% con la seconda. Neppure un ace contro i sei dell’avversario.
Tutto questo si traduce in un 6-4, 6-4, 6-3 (in due ore e 17 minuti di gioco) mitigato dalla buona prestazione in risposta e dalla capacità di concretizzare le palle break createsi. Alla fine il conto dei giochi rubati durante il turno di servizio dell’avversario saranno di sette a tre per l’ungherese numero 67 del mondo, che nel primo turno aveva eliminato Denis Shapovalov.
Si chiude qui dunque il primo Slam della stagione per Jannik Sinner, quello che verrà ricordato per la sua prima vittoria in assoluta a livello major. Va bene così per il suo percorso di crescita, anche se per fare il salto di qualità deve lavorare ancora molto. I margini di miglioramento ci sono tutti e sono enormi.
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