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Tennis Hall of Fame: cos’è e come funziona
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La Tennis Hall of Fame (letteralmente il salone della fama del tennis) è un’istituzione non-profit e un museo. La sede di questa Arca dei campioni è la città di Newport negli Stati Uniti. Fondata nel 1954 è un “sacrario” degli ideali del tennis. La sua missione è conservare la storia del tennis, ispirando e incoraggiando lo sviluppo del tennis giovanile, custodire gli eroi e le eroine del tennis e fornire un punto di riferimento per gli appassionati di tennis di tutto il mondo.

Chi c’è nella Tennis Hall of Fame

Per essere ammessi alla Hall of Fame bisogna appartenere a tre categorie: Recent player, Master player e Contributor.

  1. Recent player:  Sono classificabili come Recent players tutti quei tennisti che, onde poter essere nominati, abbiano smesso definitivamente l’attività agonistica da almeno cinque anni e abbiano raggiunto significativi traguardi ai più alti livelli della disciplina. Gli ultimi ad essere entrati nella Hall of Fame in questa categoria sono Yevgeny Kafelnikov, Li Na e Mary Pierce nel 2019. Per essere nominati quali Recent Players occorre il voto favorevole di almeno il 75 % dei componenti di una specifica commissione composta da selezionati esponenti della stampa e televisione tennistica mondiale. Da qualche anno anche gli appassionati possono contribuire a selezionare i membri del salone dei campioni (in questo momento sul sito dell’associazione è aperta la votazione per il 2020).
  2. Master playerSono coloro i quali hanno abbandonato l’attività agonistica da almeno vent’anni, sempre dopo aver raggiunto significativi risultati. Per accedere quale Master player occorre il voto favorevole di almeno il 75 % di un comitato composto di Hall of Famers e altre personalità che abbiano spiccata conoscenza dello sport in questione e della sua storia. Gli ultimi ad essere stati eletti in questa categoria sono stati nel 2016 Yvon Petra e Margaret Scriven.
  3. Contributor: I contributor sono coloro che attraverso la propria attività professionale  hanno contribuito allo sviluppo, diffusione e popolarità del tennis. Possono essere giornalisti, manager, commentatori, promotori, dirigenti, ecc… Per essere incoronati quali Contributors occorre sempre il voto favorevole dei 75 % dei membri del comitato che nomina i Master players. Nel 2017 sono entrati nella Hall of Fame in questa categoria Vic Braden e Steve Flink.

1975, l’anno della svolta

Fino al 1974 potevano essere eletti nella Tennis Hall of Fame solo personalità statunitensi. Nel 1975, vista la crescente popolarità dello sport, si decise di ammettere anche personalità “non statunitensi“. Il primo fu in quello stesso anno il britannico Fred Perry, che a livello singolare può esibire 3 titoli a Wimbledon e agli Us Open e un titolo al Roland Garros e agli Australian Open. Da allora molti non statunitensi sono entrati nell’esclusivo club.

Gli italiani della Tennis Hall of Fame

Sono due le personalità ad essere ospitati nella Tennis Hall of Fame. Il primo italiano ad essere stato eletto fu Nicola Pietrangeli nel 1980. Il più forte giocatore italiano di tutti i tempi nei 44 tornei vinti, tra la metà degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’70, può annoverare due successi sulla terra rossa (di cui era uno specialista) parigina del Roland Garros. Da capitano non giocatore azzurro conquistò la storica Coppa Davis nel 1976, ad oggi l’unico successo italiano.

Nel 2006 si aggiunge il giornalista Gianni Clerici nella categoria Contributor. Voce e penna storica del tennis il suo contributo nella diffusione di questo sport in Italia è stato eccezionale. Le sue telecronache in coppia con Rino Tommasi è stato messo in risalto nel 2002 dal celebre settimanale Time con un articolo dal titolo Tennis, Italian Style. 


Guida: Le 10 migliori racchette da tennis del 2020

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