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Il tweet di Varriale su Sinner (con doppia gaffe) indigna gli appassionati di tennis
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Il fatto che dopo tanti anni di latitanza, la Rai avesse deciso di trasmettere in diretta una partita di tennis è stata una notizia accolta con grande entusiasmo dal pubblico della racchetta. Non tanto perché mancassero le alternative (sono pronto a scommette che la maggior parte degli appassionati abbiano visto comunque la partita su Super Tennis), quando più per un rinnovato – seppur tardivo – segnale di attenzione.

Il fenomeno Sinner – ah, per i pochi che hanno passato su Marte l’ultima settimana, la partita in questione è stata la finale dell’Atp 250 di Sofia tra il nostro Jannik Sinner e il canadese Vasek Pospisilè un prodotto evidentemente interessante anche dal lato commerciale, altrimenti questa mossa non si spiegherebbe. Ma chi ama il tennis non dovrebbe indignarsi per questo, fa parte del gioco.

Così come fa parte del gioco che la Rai “si svegli” quando il lavoro sporco l’hanno fatto altri e si ritrovi apparecchiato un “pranzetto” perfetto. In piccolo è esattamente quello che succede tra giornali e siti specializzati da una parte – che si sforzano di seguire il proprio sport in tutte le sue sfaccettature – e i cosiddetti “giornaloni” che vengono a prendersi il grande pubblico quando il gioco si fa interessante.

Ciò che invece fa indignare è l’ignoranza. Ignoranza nel senso stretto del termine, senza alcuna offesa. E’ quella dimostrata dal vicedirettore di Rai Sport, Enrico Varriale. Dopo la vittoria di Sinner, il buon Varriale, che ha fatto carriera seguendo il calcio e si vede, si è lasciato andare commentando con un Tweet entusiastico, in cui ha infilato due strafalcioni che forse a chi non segue il tennis dicono poco, ma che gli appassionati hanno percepito come un pugno in un occhio.

Il tweet di Varriale su Sinner

Il “Master 250 di Sofia” non si capisce bene cosa possa essere. E’ come se – sempre seguendo l’esempio calcistico – si fosse definita una finale di “Champions Italia”, ma tant’è. C’è poi quel “terzo set del tie-break” che invece denota grande confusione proprio sulle basi del nostro sport.

Ora, non si può chiedere a Varriale di diventare improvvisamente esperto di uno sport che non conosce, però dal vicedirettore di Rai Sport un minimo di conoscenza, ma anche solo di attenzione nel verificare ciò che si scrive, sarebbe cosa buona e giusta.

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