Non si capisce molto bene il motivo (perché dovrebbero farlo tutti), ma nel post-partita è stato chiesto a Matteo Berrettini perché avesse chiesto scusa dopo aver vinto un punto grazie ad un nastro fortunato. Il romano ha risposta con molta sincerità: “Mamma mi ha insegnato a chiedere scusa dopo i nastri”.
La bella partita con Anderson
Matteo ha dovuto affrontare un campione come Kevin Anderson al primo turno degli Australian Open. Sicuramente non un esordio semplice, ma l’italiano si è fatto trovare subito pronto. Il primo set è stato molto duro e solo alla lunga Berrettini è riuscito a scrollarsi di dosso il sudafricano.
Un gesto di Matteo non è passato inosservato sul campo da gioco: alla fine del secondo set, dopo aver vinto un punto, ha chiesto scusa all’avversario. Il romano ha infatti colpito il nastro e, come da prassi, si è scusato. Non si capisce bene il motivo, ma la reazione è stata accolta con molto clamore, tanto da valere una domanda nell’intervista dopo la partita.
“In realtà non lo so. Mamma mi ha insegnato a chiedere scusa dopo i nastri. Dovreste chiederlo a lei il motivo. In ogni caso, ero convinto che fosse pronto a colpire una volée, ma così è stato impossibile per lui farlo. Non era mia intenzione prendere il nastro e ho chiesto scusa. Comunque, ho chiesto prima scusa e poi ho fatto il segno del pugno: un misto tra fortuna e consapevolezza dell’importanza del punto”.
Al secondo turno Berrettini affronterà, da favorito, Machac.
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