Alexander Zverev è intervenuto sulla bolla di Miami, dichiarando: “È una vergogna”. Il tedesco, fresco vincitore dell’Atp 500 di Acapulco (senza perdere un singolo set) in finale con Stefanos Tsitsipas, si scaglia contro i capi della federazione.
La rabbia di Sascha
Già a Rotterdam era uscito allo scoperto attaccando organizzatori e federazione per la bolla. In quel caso, molto probabilmente, Zverev si era fatto distrarre troppo dalle polemiche ed era uscito al primo turno con Alexander Bublik. A Miami ci risiamo: giocatori nella bolla e nessun contatto con l’esterno. Situazione analoga agli Australian Open, quando il tedesco si era arreso ai quarti contro Novak Djokovic.
Alexander non le ha quindi mandare a dire e si è scagliato un’altra volta contro l’Atp, secondo lui più interessata a fare soldi che a curare l’interesse degli atleti.
“Il loro unico obiettivo è avere i conti a posto. Le opinioni dei giocatori non sono una loro priorità. È una vergogna perché l’Atp dovrebbe avere come obiettivo primario la cura degli interessi dei giocatori. A Miami siamo in una bolla. Al torneo Atp di Rotterdam lo eravamo e non potevamo avere alcun contatto con l’esterno. Non possiamo andare avanti così”.
Sascha torna a twittare al veleno, ma non deve perdere di vista l’obiettivo. Lo spettro di un’eliminazione ai primi turni come a Rotterdam è dietro l’angolo e cancellerebbe quanto fatto di buono ad Acapulco, col quattordicesimo titolo Atp in carriera.
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