Riccardo Piatti, coach di Jannik Sinner, ha rilasciato un’interessante intervista a Sky Sport in cui ha parlato del suo assistito. Il super allenatore ha voluto puntualizzare un concetto, affermando che Sinner è più di un predestinato.
La parola di Piatti
Riccardo Piatti ha voluto raccontare il successo di Sinner a Sofia e l’ha fatto puntualizzando un concetto. Il talento italiano è molto più di un predestinato.
“Spero che Jannik si qualifichi per Torino, lui è un esempio per i ragazzi del futuro.
Io mi arrabbio quando dicono che è un predestinato perché lui sì è un predestinato, ma al lavoro. Lui è forse il tennista che si allena meglio tra tutti quelli che ho allenato, ha capacità lavorative incredibili e questo rende tutto più facile.
A Sofia è andato con il preparatore fisico e con Christian Brandi per la parte tecnica ed ogni giorno giocava 30-45 minuti sui colpi che deve migliorare come servizio e volée: è un predestinato al lavoro e quindi credo che facendo così è un esempio di sacrificio per tutti i giovani”.
Parole importanti, che raccontano quanto lavoro c’è dietro il processo di crescita di cui sentiamo parlare tutti i giorni. In fondo, non si arriva solo con il talento al numero 14 del mondo e ad un passo dalle Finals.
Nessuna predestinazione, solo duro allenamento, se avesse fatto sci o pallone, sarebbe stato un campione lo stesso.
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