Marin Cilic centra il risultato che aspettava ormai da anni. Una vittoria prestigiosa e inaspettata contro un top-player come Daniil Medvedev. Perché se è vero che il russo non gioca il suo miglior tennis sulla terra rossa, è vero anche che sembrava aver finalmente trovato un certo feeling con Parigi. E invece cede di schianto agli ottavi di finale sotto i colpi del croato.
Un match senza storia, chiuso da Cilic in un’ora e 47 minuti e dominato dall’inizio alla fine. Il punteggio finale, 6-2, 6-3, 6-2, non lascia spazio ad interpretazioni di sorta. E ci proietta indietro di almeno quattro anni, negli anni migliori della carriera di Cilic, quando arrivò alla terza posizione del ranking mondiale, alle finali di Wimbledon e Melbourne e alla clamorosa vittoria di New York.
A Parigi non è mai riuscito ad andare oltre i quarti di finale. Chissà che non possa farlo proprio quest’anno, quando in pochi avrebbero scommesso su di lui. Ad attenderlo ci sarà un altro russo, Andrey Rublev, che oggi ha beneficiato del ritiro di Jannik Sinner, per il quale a questo punto i rimpianti per l’infortunio al ginocchio, che l’ha costretto ad alzare bandiera bianca proprio sul più bello, crescono ancora di più.
Niente da fare invece per Medvedev, che ancora una volta vede solo da lontano i match che contano in uno Slam in cui fatica da matti ad arrivare fino in fondo. A questo punto, visto che a Wimbledon non potrà giocare a causa del ban nei confronti dei tennisti russi e bielorussi, per lui si preannuncia un ritorno ad alti livelli sono con la stagione estiva sul cemento americano.
