“Il lavoro sta pagando, ora obiettivo top-100”, parla Andrea Vavassori (ESCLUSIVA)
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PARIGI – Una grande resistenza e capacità nel gestire i momenti più difficili, tenacia, gioco spettacolare. Andrea Vavassori gioca un gran tennis nel terzo turno di qualificazioni del Roland Garros. E vincendo in maniera netta contro Alejandro Tabilo entra a far parte del main draw di Parigi. La sua prima volta qui a Parigi, seconda in uno slam (vinse le quali di Wimbledon). Andrea sta migliorando molto in questo periodo, sembra aver trovato la chiave (tecnico-tattica) per ottenere risultati sempre migliori, mese dopo mese, come ci spiega lui stesso a fine match. Sta facendo un lavoro mentale molto importante, ci dice, che lo fa rimanere lucido nei momenti fondamentali.

Vavassori da sogno: è per la prima volta in carriera nel main draw del Roland Garros

Usciamo insieme dal campo 13, dove ha appena esaltato i tanti presenti, e lui, gentile e sorridente, ascolta la nostra prima domanda.

Quanto è importante approdare nel tabellone principale del Roland Garros, che emozioni stai provando?
È bellissimo. Dopo Wimbledon, confermarsi in uno slam così importante è speciale. Poi condividerlo con i miei (per la prima volta in un torneo così importante anche con mia madre) è ancora più speciale.

Parliamo del match. Quanto è stato complicato affrontare un giocatore come Tabilo? 
Oggi sono partito un po’ teso. A dire il vero la partita l’avevo studiata molto bene con mio padre. Avevamo studiato Tabilo nei match precedenti, in video, e secondo me la tattica con cui mi sono sceso in campo era molto corretta.

In effetti sei partito un po’ teso e allo stesso tempo Tabilo è stato molto aggressivo…
Lui ha iniziato molto bene portandosi sul 3-0. Da lì abbiamo giocato prima un game molto difficile e lungo ai vantaggi, in cui ho avuto tre palle break che non ho sfruttato. Poi sono riuscito a cambiare meglio il mio gioco e sul 3-1 è arrivato il break. Sicuramente ha pagato il lavoro mentale che sto facendo: cercare di stare sempre lì, lucido, accettando quello che arriva. Poi, dopo essermi sbloccato, penso di aver giocato un tennis spettacolare per un set e mezzo.

Vero, un gioco spettacolare con cui hai scaldato il pubblico presente. Anche se nel secondo set, dal 5-1 a tuo favore, Tabilo si è portato sotto 5-4.
Sì, lui nella parte finale ha lasciato andare il braccio e io ho avuto di nuovo un pochino di tensione, però sono riuscito a gestirla molto bene e questa è la cosa importante. Per cui sono molto felice.

E poi avevi l’avversario che avevi di fronte è un mancino abbastanza complicato.
Nel passato ho avuto sempre difficoltà a giocarmela con i mancini. Adesso però sono migliorato sul lato del rovescio, mi copro bene con lo slice, alzando la traiettoria del rovescio. Penso di potermela giocare anche con i mancini forti, quindi è stata una grande vittoria contro un avversario molto difficile.

Vieni da una vittoria contro Andy Murray, a Madrid, oggi hai raggiunto per la prima volta il tabellone principale del Roland Garros. Quali obiettivi di poni nell’arco di questa stagione?
Sicuramente il lavoro che stiamo facendo è un processo che sta dando i suoi frutti, sono in continuo miglioramento. Quindi quest’anno l’obiettivo è la top 100. Devo continuare il lavoro che sto facendo, continuare a migliorarmi come atleta e come uomo. E poi godermi queste esperienze, perché me le sono meritate dopo tutti i sacrifici che ho fatto, anche da più piccolo. Insomma, vorrei continuare a lavorare così.

In conclusione ti chiederei su cosa stai lavorando in questo periodo, a parte il discorso mentale che mi accennavi prima. 
Con mio padre abbiamo capito su cosa lavorare, sia sulla tecnica sia sull’aspetto tattico. E miglioro di mese in mese, di partita in partita. Sul piano tattico devo continuare a variare il gioco, a mischiare le carte, perché ci sono pochi giocatori che giocano in questa maniera. E facendolo si riesce a dare molto fastidio all’avversario. Variare le traiettorie, la posizione nella risposta, variare il servizio. Tutte cose che in ogni caso è difficile portare in campo, perché devi gestire tutto in maniera molto ordinata. Anche sulla tecnica sono migliorato molto, soprattutto sul rovescio.

Grazie e in bocca al lupo.

E noi, da appassionati, speriamo di vedere Wave, come lo chiamano gli amici, in fondo ai tornei che contano.

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