Inside in, un sogno chiamato tennis. L’importanza della videoanalisi
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Ciao ragazzi, sono tornata da poco da Monastir dove ho partecipato a una serie di tornei da 15.000 dollari. Anche se all’inizio le cose non sono andate benissimo, poiché ho dovuto affrontare subito al 1° turno la testa di serie numero uno perdendo un match combattuto, ero consapevole che avrei potuto fare meglio al torneo successivo. Nonostante ciò, sono rimasta positiva, e nel doppio ho ottenuto un risultato migliore, arrivando in finale con una giocatrice francese di 17 anni.

Mi sento bene perché da circa un mese sto dedicando tempo alla videoanalisi dei miei incontri e di quelli delle altre giocatrici, insieme a mio padre. Dedico tre sere alla settimana a quest’attività. Non ci limitiamo alla ricerca degli errori tecnici legati alla posizione o all’esecuzione del colpo, ma cerchiamo di prendere coscienza di tutti i tipi di errori che possono verificarsi in un incontro, creando consapevolezza di cosa è giusto o sbagliato, partendo dalla concentrazione e dall’attenzione con cui affronto l’incontro. In particolare, abbiamo analizzato le mie ultime partite. Come dicevo, non ci siamo limitati agli errori tecnici, ma abbiamo anche valutato la concentrazione, la scelta del colpo, la progettualità di ogni colpo, la costruzione di schemi personalizzati e tutte le sequenze e scelte corrette.

Insomma, abbiamo lavorato per comprendere come devo giocare l’incontro in maniera ottimale. Abbiamo individuato fino a 20 errori e 18 scelte corrette in un solo game. L’obiettivo di questo lavoro è quello di creare ordine e ridurre al minimo gli errori, enfatizzando le scelte e gli schemi vincenti. Pensate se riuscissi a ridurre la metà degli errori.

Durante questa fase di analisi delle mie partite, stiamo studiando come giocano le giocatrici numero uno al mondo, cercando di adattare logiche vincenti al mio stile di gioco. Abbiamo anche analizzato il percorso di giocatrici giovani intermedie che in breve tempo sono passate dal 1000º al 300º posto nel ranking mondiale. Ebbene, sarà stato un caso, non so, ma nonostante la fortuna non mi sorridesse, nel secondo torneo, ho giocato un’epica battaglia durata 3 ore e 15 minuti, perdendo 7-6 al terzo set, comprendendo di aver migliorato il mio gioco e di poter competere a un livello superiore. Nel doppio, infatti, ho raggiunto la vittoria in coppia con l’egiziana Yasmin Ezzat, alimentando, così, la mia motivazione.

Nel terzo, ed ultimo torneo, ottengo la prestazione che cercavo, superando quattro turni consecutivi e sconfiggendo avversarie come Lucia Liinares Domingo per 6-1, 6-2, Marente Sijbesma, Giulia Crescenzi e Stefani Webb, la giocatrice che mi aveva battuta al primo turno del torneo precedente, questa volta con un risultato di 6-1, 7-6. Sono arrivata in finale, dove ho affrontato una promessa emergente del tennis internazionale, la giovane turca Melisa Ercan, di soli 17 anni. Nonostante la sconfitta, ho offerto la migliore prestazione tra tutte le avversarie che Ercan ha affrontato fino ad oggi.

 

Bene, questo è tutto per ora. Sono stanca ma felice e consapevole di essere sulla giusta strada. So di avere ancora molti traguardi da raggiungere. Continuerò a dedicare tempo alla mia crescita come giocatrice, lavorando sodo per migliorare e affinando le mie abilità. Ogni torneo e ogni partita rappresentano una nuova opportunità per dimostrare il mio valore e l’impegno nel perseguire il mio sogno nel tennis. Ringrazio di cuore il mio Team, composto da persone straordinarie che sono fondamentali per il mio percorso nel tennis. In particolare, desidero esprimere la mia gratitudine a Erasmo Palma, il mio coach e creatore di tutti i miei allenamenti. Grazie anche ad Andrea Castellani, il responsabile della prestazione fisica, che mi aiuta a mantenere la mia forma al massimo livello. Non posso dimenticare tutti i maestri con cui condivido gli allenamenti in campo: Marco Palma, Tommaso Barducci, Federico Accardo e Alessandro Barba, il nuovo arrivato, che mi accompagnerà in diversi tornei quest’anno.

Insieme abbiamo lavorato su diversi aspetti chiave del mio gioco. Abbiamo dedicato tempo all’aspetto mentale per cercare sensazioni positive e affrontare gli incontri con la giusta mentalità. Abbiamo studiato come risparmiare energia per migliorare la fluidità nel gioco e abbiamo impostato strategie specifiche per affrontare al meglio ogni sfida.

Sono grata per l’esperienza a Monastir, che mi ha insegnato tanto e mi ha reso una giocatrice più forte. Guardo avanti con entusiasmo alle prossime sfide e sono determinata a superare sempre nuovi traguardi. So che, con il sostegno del mio Team e con il mio impegno e dedizione, raggiungerò i miei obiettivi.

Grazie di cuore a tutti coloro che mi sostengono in questo percorso. Non vedo l’ora di raccontarvi nella prossima rubrica qualcosa sulla mia Accademia e sulle attività che io e il mio Team svolgiamo insieme. Ci vediamo presto!

 


“Inside in, un sogno chiamato tennis” è una rubrica a cura di Beatrice Stagno, che racconta in prima persona il suo percorso di crescita, le gioie, le speranze, le difficoltà di ogni giorno con cui deve fare i conti una tennista che vuole raggiungere i propri obiettivi.

4 Commenti

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