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Nardi, nuovo coach in arrivo per entrare nell’élite del tennis
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Luca Nardi, come altri suoi colleghi più illustri, ha deciso di affidarsi ad un nuovo coach in vista della stagione 2024. Interrotto il rapporto con Francesco Sani e Gabriele Costantini, sarà seguito da vicino dall’accademia dell’ex tennista azzurro Giorgio Galimberti.

La stagione della consacrazione

Occorre dirlo: in questo 2023 ci aspettavamo tutti molto di più da Nardi, considerate le premesse dopo il 2022. Al contrario, l’azzurro si è rialzato solamente negli ultimi mesi dell’anno, con qualche squillo a livello Challenger e la qualificazione alle Next Gen Atp Finals di Gedda (dove è uscito alla fase a gironi).

Attualmente occupa il numero 118 del ranking Atp, non troppo lontano dal suo best al 115. In questa stagione è stato scavalcato da Flavio Cobolli (suo diretto rivale italiano in termine di classifica), che è addirittura entrato per la prima volta in carriera in top100 (best ranking al numero 95). Un obiettivo che deve essere alla portata di Luca, che sarà aiutato nell’impresa dall’ex professionista Galimberti. In una recente intervista con SuperTennis, il nuovo coach ha voluto parlare del suo assistito e di quello che li aspetterà il prossimo anno.

La collaborazione è nata dall’interesse di Luca che si trovava in Giappone. Mi ha chiamato la madre che ha fatto un po’ da filtro iniziale. C’è stato un primo, poi un secondo appuntamento di valutazione di quella che poteva essere la mia interpretazione del progetto Luca Nardi. È evidentemente piaciuta. Un amore a prima vista dunque.

Era parecchio tempo che mi chiedevo se Luca sarebbe mai arrivato ad essere allenato da noi. Luca è un giocatore di estremo interesse in cui vedo grande potenziale e margini di miglioramento ovvi. Quando mi è stata chiesta la possibilità di affrontare l’argomento, avevo un’idea abbastanza chiara: nella mia testa mi capita quando vedo un giocatore come lo allenerei e mi era successo anche con lui.

Nel team ho voluto coinvolgere anche Simone Bertino, che già lavora in accademia, video analyst della Federazione, che ha pienamente confermato. Dal punto di vista tecnico, Nardi gioca bene, ma ha grandi margini di miglioramento: la tecnica, infatti, non è solo il braccio, ma riguarda ad esempio anche gli spostamenti. Ci sono poi grandi miglioramenti su tattica e attenzione, nelle ultime settimane alcune delle sue sconfitte sono nate da game per così dire sciagurati. Dal punto di vista tattico abbiamo una visione per lui di un tennis più offensivo e più intenso.

Obiettivi? Non vuole. L’anno scorso e due anni fa parlava solo di obiettivi di classifica. Ora abbiamo parlato solo di obiettivi tecnico-tattici, non di ranking o risultati. Ovvio che il primo step è l’ingresso in top100, anche per un discorso di programmazione. Ma ci poniamo obiettivi di crescita come gioco che si tradurrà poi in risultati”.

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