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Australian Open, Djokovic e l’esordio difficile: io sottotono ma lui farà strada
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Esordio molto più complicato del previsto per Novak Djokovic all’Australian Open 2024. Il serbo ha dovuto combattere per quattro ore contro il qualificato e numero 178 del mondo Dino Prizmic. Nella conferenza stampa al termine del match, il numero 1 del mondo ha parlato delle sue condizioni fisiche ed esaltato le doti del diciottenne croato.

Le parole di Nole

Nessuno poteva aspettarsi un esordio così sofferto nello slam che ha vinto per ben dieci volte. Eppure, ieri, Djokovic è sembrato poter essere vulnerabile. Dall’altra parte della rete un nome sconosciuto ai più, ma che potrà fare benissimo nel futuro prossimo: Prizmic. Il croato è l’ultimo campione del Roland Garros Juniores e già vincitore di un titolo Challenger nel 2023. Superate le qualificazioni, si è presentato con la faccia tosta da chi non ha nulla da perdere contro il 24 volte campione slam e per poco non riusciva a sorprenderlo.

Alla lunga, però, il veterano è riuscito ad avere la meglio, nonostante qualche fastidio fisico di troppo che potrebbe minarne il gioco in sfide con avversari più esperti.

Sì, sono un po’ sottotono, negli ultimi quattro, cinque giorni non sono stato bene. Probabilmente potete giudicare dalla mia voce. Ma bisogna accettare le circostanze e cercare di trarne il meglio. Stasera ho avuto un avversario straordinario. Per essere un diciottenne, ha giocato in campo in modo maturo e sicuro, combattendo, non arrendendosi nemmeno quando era sotto 40 nel quarto set. Sono impressionato dalla sua mentalità, dal suo approccio, dal suo gioco. Sento parlare bene della sua disciplina, la sua dedizione e la routine quotidiana che lo stanno rendendo così forte fisicamente già a 18 anni e di successo. Sì, se continua così, avrà una carriera molto brillante davanti a sé, senza dubbio.

Credo che sia più utile all’inizio. Come è successo oggi, ha commesso alcuni doppi falli nel primo game. Gli ho strappato il servizio. Si vedeva che era nervoso. Penso che all’inizio sia utile per rendere ancora più autorevole la tua presenza in campo. Penso che sia impossibile per i giocatori non sentire il peso dei risultati, i punteggi e tutto ciò che hai ottenuto in questo torneo, soprattutto per un giovane giocatore come lui.

Nel secondo set ho giocato un solo game a vuoto. Gli ho concesso il break. Ho ripreso il servizio, ma sentivo che iniziava a sentirsi più a suo agio, che non perdeva così tanto. Quasi quattro ore per quattro set. A un certo punto mi è sembrato di giocare con me stesso in uno specchio. Ho sentito dire che gli piaceva guardarmi quando cresceva. Ha una difesa incredibile, soprattutto dal lato del rovescio. Un gioco molto completo. Naturalmente ha tutti i colpi del gioco da migliorare. Per essere un diciottenne, credo di essere impressionato soprattutto dal suo stato fisico. Le sue gambe sono così forti e solide. Anche la mentalità. È sceso in campo non con il desiderio di giocare un bel set o di godersi l’esperienza, ma piuttosto di vincere. Complimenti a lui. È stato impressionante.

Condizioni fisiche? Discuterò con il mio team domani, per vedere se è il caso di saltare l’allenamento di tennis. Magari farò un po’ di lavoro leggero, palestra, jogging, qualche esercizio specifico per mantenere il mio corpo in forma. L’anno scorso non mi sono allenato tra una partita e l’altra. Le circostanze erano diverse perché ero infortunato. Penso che ora, con due giorni, sia abbastanza utile dopo aver giocato quattro ore al primo turno. Vediamo come mi sveglio domani e poi vedremo cosa fare”.

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