Figuraccia di Holger Rune nel secondo turno del masters1000 di Miami. Il danese, dopo i quarti di finale raggiunti al masters1000 di Indian Wells, si arrende con un secco 61 61 all’ungherese Fabian Maroszan. Sul web sono così piovute pesanti critiche nei confronti del coach del numero 7 del mondo, Patrick Mouratoglou.
I commenti sul web
Rune è sicuramente uno dei giocatori meno in forma del momento. Il cambio in panchina, con l’avvicendamento di Severin Luthi e Boris Becker e il nuovo ingresso di Mouratoglou, non ha ancora sortito gli esiti sperati. L’unico squillo, se così può chiamarsi, è rappresentato dai quarti di finale al masters1000 di Indian Wells. Un po’ poco per un giocatore stabilmente in top10 e che, negli anni scorsi, puntava (senza nasconderlo) a vittorie slam e primato mondiale.
La conferma delle difficoltà è arrivata, ancora una volta, contro un avversario tutt’altro che impossibile e all’esordio ad un evento importante come il masters1000 di Miami. In meno di un’ora, 59 minuti per l’esattezza, Holger è stato preso letteralmente a pallate dall’ungherese Maroszan (61 61 il risultato finale).
Sul web sono piovute pesanti critiche nei suoi confronti, che non hanno risparmiato il suo attuale coach Mouratoglou. Il francese è accusato dai fan di non avere dato la giusta scossa e di essere solamente un peso per il giovane.
“Wow, Holger Rune è stato letteralmente demolito, imbarazzato ed umiliato da Fabian Maroszan a Miami. Ogni top10 ha problemi al giorno d’oggi e rischia di perdere, ma perdere 61 61 con Fabian è abbastanza eccessivo. Un altro grande torneo quest’anno dove Rune non riesce a vincere la prima partita”.
“Partita imbarazzante da parte di Rune”.
“Patrick deve essere immediatamente licenziato, di nuovo. Le cose non miglioreranno per Holger finché lui non smetterà di incolpare gli altri per alcune sue colpe”.
“Mamma mia. D’accordo, Maroszan è riuscito a battere Alcaraz e quindi può essere pericoloso per chiunque, ma un doppio 61 è troppo veramente. Patrick, forse dovresti tornare ad allenare sui plank un’altra volta”.
