La tennista toscana, reduce dalla deludente esperienza di Melbourne, è stata premiata nella sua terra per le imprese sportive del 2024
La scorsa stagione, trionfale per i colori azzurri in àmbito tennistico, non verrà ricordata solo per le imprese di Jannik Sinner, dominatore del circuito ATP con i suoi 7 titoli, di cui 2 Major, la vittoria nelle Finals di Torino e soprattutto l’inarrestabile ascesa al trono del ranking mondiale.
Senza nulla togliere alle ovvie e legittime celebrazioni per il fuoriclasse di San Candido, che ha iniziato il 2025 sulla falsariga della scorsa straordinaria annata, i tifosi italiani si sono esaltati anche per i successi di una tenace tennista che, pur pagando dazio a livello fisico nei confronti di parecchie delle sue rivali, ha sempre trovato il modo di emergere. Lasciando di stucco addetti ai lavori e avversarie con la sua resilienza e con una crescita mentale che le hanno consentito di elevarsi sino alla quarta casella del ranking.
Stiamo ovviamente parlando di Jasmine Paolini, l’atleta di Castelnuovo di Garfagnana, in piena provincia di Lucca, che oltre ad entrare nella TOP 5 delle migliori tenniste del mondo, ha anche conquistato una storica medaglia d’oro nel doppio femminile giocato in coppia con Sara Errani a Parigi 2024.
Invitata al ‘Celebration Day‘ organizzato in suo onore a Bagni di Lucca, la 29enne toscana ha parlato della sua straordinaria parabola, facendo anche esercizio di modesta.
Jasmine Paolini ammette: “Ho incontrato le persone giuste”
“È davvero un piacere e un onore essere qua. Sono molto contenta di aver potuto visitare la mia scuola e trasmettere ai bambini il messaggio di credere nei propri sogni, di avere una passione e di seguirla con determinazione. Penso che quando si fa qualcosa che piace davvero, tutto diventa più semplice“, ha esordito Paolini.
“L’augurio che faccio ad ogni bambino è quello di trovare l’ambiente giusto. Io l’ho trovato nel tennis a Bagni di Lucca e spero che il Tennis Club possa continuare ad offrire questa opportunità ai ragazzi. Io ho iniziato a giocare a tennis a cinque anni e mezzo grazie alla mia famiglia, a mio padre e a mio zio. Marco e Ivano sono stati i miei primi maestri. Non vedevo l’ora di uscire da scuola per andare a giocare. Questo è stato fondamentale per me: iniziare in un ambiente in cui mi sentivo al sicuro. Sono stata fortunata a incontrare le persone giuste“, ha ammesso la campionessa olimpica.
