Sinner-Musetti, arriva la confessione: nessuno se lo aspettava

Sinner e Musetti a braccetto avanti nel torneo del Roland Garros, sulla terra battuta di Parigi. I due giocatori italiani si stanno esprimendo ad altissimo livello

Il numero uno del mondo è ovviamente il primo indiziato a raggiungere la finale, dove dovrebbe attenderlo l’altro fenomeno, Carlos Alcaraz. Lorenzo Musetti vuole però dire la sua fino in fondo, nel pieno ricordo della medaglia di bronzo conquistata lo scorso anno.

Sinner applaude in campo
Sinner-Musetti, arriva la confessione: nessuno se lo aspettava (TennisFever – ANSA)

 

Spesso ci soffermiamo sulla fortuna di avere il miglior giocatore del mondo, celebrandolo a dovere ma offuscando tutto il movimento che c’è dieto. Si perché meritano grande rispetto anche tutti gli altri ragazzi che sono stabilmente in top-100 e che possono ancora crescere. Sicuramente chi ha avuto negli ultimi mesi l’exploit più grande è Lorenzo Musetti. Vuoi la serenità familiare che ha costruito in questo periodo, vuoi una nuova quadratura tattica, ma oggi il giocatore di Carrara è veramente duro da battere, per chiunque.

Musetti è arrivato ai quarti di finale del Roland Garros per la prima volta in carriera, mentre per Sinner questa è già la terza. Due italiani negli ultimi 8 non accadeva dal 1973. Entrambi vogliono giocarsi le proprie carte ma Alcaraz rischia di essere un osso durissimo.

Lorenzo Musetti e la sua crescita spaventosa: anche Sinner se n’è accorto

Parlando dopo la comoda vittoria agli ottavi di finale contro Rublev (annichilito nel giro di tre set), Sinner ha spiegato ai media internazionali che: “Sono contento di quello che sta facendo Lorenzo, si merita tutto. Ha trovato tanta stabilità dento e fuori, ed è fortissimo”.

Musetti punta il dito contro la tribuna
Lorenzo Musetti e la sua crescita spaventosa: anche Sinner se n’è accorto (TennisFever – ANSA)

 

Il numero 1 del mondo poi aggiunge: “(Musetti, ndr) ora è n.7 al mondo, il prossimo step sarà i primi 5. Sono sempre il primo tifoso quando gioca, mi piace tantissimo il suo gioco”. Addirittura in un confronto diretto per Jannik è meglio l’amico: “Gioca un tennis totalmente diverso dal mio, forse anche molto più bello da vedere rispetto al mio”. In effetti dal punto di vista estetico, considerando il rovescio ad una mano, spettacolare alla vista, e una varietà di colpi davvero da top-5. Vedremo se raggiungerà davvero questo grande obiettivo in classifica, considerando che a 23 anni ci sono almeno due lustri da completare ad alti livelli prima del calo fisiologico. Tra l’altro dopo la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi, il suo rapporto con il Roland Garros è ancor più migliorato.



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