La campionessa americana, che si giocherà il titolo di Parigi contro Aryna Sabalenka, ha rilasciato delle dichiarazioni interessanti: coinvolto anche Alcaraz
Missione compiuta. Dopo esser stata nettamente battuta lo scorso anno in semifinale da un’Iga Swiatek tirata a lucido – e che poi avrebbe vinto il suo terzo Roland Garros consecutivo – Coco Gauff è tornata in finale a Parigi a distanza di tre anni.

Senza storia la semifinale dell’americana contro la grande rivelazione del torneo, la francese numero 361 del mondo – e già ammazza-big nel corso del suo straordinario percorso – Loïs Boisson, arrivata forse comprensibilmente scarica, anche di testa, dopo le straordinarie imprese dei giorni precedenti.
Ora sulla strada della vincitrice degli Us Open 2023 – nell’ultimo atto la nativa di Atlanta ebbe la meglio in rimonta proprio sulla tennista bielorussa – ci sarà quell’Aryna Sabalenka determinata a mettere in bacheca il suo primo Major stagionale dopo la sconfitta patita per mano di Madison Keys a Melbourne.
Nonostante non parta coi favori del pronostico nel match contro la campionessa di Minsk, la statunitense è decisa a dar battaglia fino all’ultimo quindici, facendo leva su una motivazione e una resilienza davvero fuori dal comune, come si evince dalle recenti dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa nella capitale francese.
Tutti i 21 anni di Coco Gauff: i richiami a Carlos Alcaraz
“Sono molto orgogliosa della mia capacità di combattere in campo. Credo che più la situazione in cui mi trovo è difficile, più è probabile che io tiri fuori il meglio di me stessa. Amo vincere, sono una persona molto competitiva in tutti gli ambiti della vita e la mia filosofia è quella di lasciare l’anima in campo e, se perdo, quella sconfitta farà molto meno male che se non avessi dato il massimo. Senza avere rimpianti, che è la cosa peggiore che si possa provare come tennista“, ha esordito la 21enne americana.

La tennista ha poi introdotto uno dei discorsi extra campo di cui più si sta discutendo in questi giorni, ovvero il trovare un equilibrio tra una vita da perfetto professionista a l’esigenza di divertirsi e svagarsi in relazione alla propria giovane età.
La questione, come noto, è venuta a galla dopo la proiezione del documentario Netflix ‘My way‘ che ha ripercorso il 2024 di Carlos Alcaraz, uno dei due fenomeni del tennis mondiale (l’altro è il nostro Jannik Sinner).
“Dopo il documentario su Carlos, che non ho visto ma di cui ho sentito molto parlare, sto cercando di uscire un po’ dalla mia bolla tennistica e di godermi la vita. Ho persino confessato a Carlos che voglio divertirmi in campo e sorridere tanto quanto lui. In generale, godermi la vita un po’ di più. Penso che lui abbia una grande filosofia: è un qualcosa che cerco di prendere come ispirazione. Non credo che riuscirò mai a sorridere tanto quanto lui in campo, comunque“, ha confessato Gauff.