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Il tennis riparte, la reazione (contraddittoria) dei giocatori
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Ieri il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, ha ufficializzato il regolare svolgimento dello US Open, secondo le norme sanitarie e di sicurezza discusse nelle scorse settimane. La notizia è stata accolta con grande favore da parte dei fan, mentre tra i tennisti sono sorte due fazioni, una favorevole ed una contraria. Andiamo allora a vedere la reazione dei giocatori.

Murray e la voglia di tornare a giocare

Feliciano López, intervistato da Metro, ha parlato della voglia di tornare sui campi da gioco di… Andy Murray! Lo spagnolo è uno dei migliori amici dell’ex n.1 del mondo ed ha confessato ai microfoni di averlo sentito molto voglioso di tornare a giocare. Il britannico è fuori dal circuito da novembre 2019 per via dei dolori all’anca post operazione (recupero più lungo del previsto).

Il rientro era fissato tra l’Australian Open e la fine di febbraio (ha poi optato per questa seconda data), ma la pandemia ha bloccato il ritorno nel circuito. Murray ha avuto quindi il tempo di recuperare ancora dall’infortunio e sembra poter essere l’unico degli ex Big4 a prender parte allo slam americano.

Prima dell’inizio delle competizioni ufficiali potremo vederlo all’opera nel torneo di esibizione Battle of the Brits, organizzato dal fratello Jamie, in cui i partecipanti sono i migliori tennisti britannici (su tutti Evans, Edmund e Norrie, tutti molto favorevoli alla ripresa del tennis giocato).

Feliciano ha inoltre confermato la sua partecipazione allo US Open (malgrado le sensazioni alla prima settimana di allenamento fossero state tutt’altro che positive), dimostrando che nonostante l’età abbia ancora grande motivazione a scendere in campo e battagliare con i più giovani.

Stan Wawrinka ed una forma invidiabile

Un altro giocatore che sembra molto motivato a rientrare al più presto nel circuito è lo svizzero Stan Wawrinka, vincitore del torneo nel 2016. Ne ha parlato l’allenatore Daniel Vallverdu in un’intervista rilasciato al sito ufficiale dell’ATP. Il venezuelano ha dichiarato che nonostante l’età matura e l’operazione subita al ginocchio, Stan non vede l’ora di tornare più forte di prima. La pandemia sembra aver dato il tempo necessario a Wawrinka per tornare in forma e chissà, magari bissare il trionfo di 4 anni fa.

Tra paura e scetticismo, dalla Halep agli australiani

La n.2 del ranking WTA, la rumena Simona Halep, ha fatto trasparire la volontà di gareggiare solamente a partire da settembre e in Europa. Il motivo è più che condivisibile. La tennista non vuole infatti correre il rischio di contagio e mette davanti la propria sicurezza e quella del suo team di lavoro. Non è la prima volta che la Halep agisce in questo modo. Nel 2016, in questo periodo, rifiutava di partecipare alle Olimpiadi che si sarebbero tenute a Rio de Janeiro a partire da agosto. Motivazione? Sempre la salute. La rumena aveva paura di contrarre il virus portato dalla zanzara zika, che in quell’estate imperversare da nord a sud del Brasile.

James Duckworth ed Alex De Minaur, rispettivamente n. 86 e n. 26 del ranking ATP, hanno mostrato scetticismo per la ripresa. Le loro motivazioni sono però meno nobili di quelle della collega Halep, poiché sono stati “offesi” dalla modalità di comunicazione per la ripresa ufficiale. I due australiani lamentano di essere venuti a conoscenza del tutto su Twitter e non direttamente dall’ATP o dagli USTA. La cosa curiosa è che anche loro si sono lasciati andare ad uno sfogo sullo stesso social network.

Chi di Twitter ferisce di Twitter perisce?


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