Rivoluzione (temporanea) nel ranking ATP. Cosa cambia

Era una notizia nell’aria, ne aveva persino parlato Murray in un’intervista qualche settimana fa. Adesso è ufficiale: fino a dicembre 2020 sarà rivoluzione nel ranking ATP.

La nuova idea nasce per agevolare i giocatori che non vogliono (o che sono impossibilitati) partecipare ad alcuni tornei e girare per il mondo. Non perderanno infatti i punti conquistati nell’edizione 2019 dei tornei. Andiamo con calma e vediamo da vicino le nuove regole.

Le nuove regole

Non si può muovere alcuna critica agli organi competenti; poche regole ma buone e chiare:

  • La classifica terrà conto dei 18 migliori risultati maturati in 18 mesi (da marzo 2019 a dicembre 2020);
  • Se si disputasse due volte lo stesso torneo, il risultato che si terrebbe è il migliore;
  • L’ATP consente di saltare un torneo e mantenere i punti del 2019 (per esempio non avrebbe ripercussioni il forfait di Nadal agli US Open);
  • Non esisterà la Race to London. I giocatori che ad ottobre occuperanno le prime 8 posizioni del ranking parteciperanno alle ATP Finals (in teoria potrebbe giocarle anche Federer qualora decidesse di anticipare il rientro di alcune settimane).

I commenti

Sicuramente saranno felici i giocatori di vertice, perché potranno muoversi a loro piacimento senza il rischio di dover difendere punti (per esempio Djokovic manterrà sicuramente il primato con questa regola). Meno avvantaggiati i giocatori che vivono di tennis. Per loro la partecipazione ad un torneo significa soprattutto denaro per vivere: saranno quindi lo stesso “costretti” a partecipare a più tornei possibile per sbarcare il lunario.


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