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Aryna Sabalenka, gli occhi della tigre bielorussa puntano uno Slam nel 2021
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A Linz, continuano a scintillare gli occhi della tigre. Aryna Sabalenka conquista il secondo titolo consecutivo battendo Elise Mertens, sua storica partner di doppio. Sfoggiando potenza ed eleganza, in due set, ha ottenuto una vittoria che le regala il decimo posto nel Ranking WTA e che la candida ad essere una delle protagoniste del 2021.

Ma la storia della tennista bielorussa è iniziata tempo fa. Precisamente a Minsk, il 5 maggio 1998. L’anno, appunto, della tigre (secondo il calendario cinese). Da bambina comincia ad appassionarsi alla racchetta grazie a suo padre Sergey, il quale un giorno, passando vicino ad un campo di tennis, le fece provare a giocare per caso. Di lì, la passione, che ha cominciato man mano a trasformarsi in fame di successo e nella crescente consapevolezza che un giorno sarebbe arrivato.

«Lotta, continua a lottare, su ogni singolo punto»

Il suo motto fa scorta al tatuaggio sul braccio sinistro che ritrae un felino dallo sguardo fulgido, affamato, mai sazio. Come il suo d’altronde, che è arrivata sulla cresta dell’onda giovanissima. Nel 2017, infatti, all’età di diciannove anni, vince il suo primo torneo WTA e assieme alle sue connazionali raggiunge la finale in Fed Cup, dove la Bielorussia si arrende solo agli Stati Uniti.

La 78esima posizione nel Ranking di fine anno è solo il preludio di una stagione, quella del 2018, ancora più sorprendente, in cui Sabalenka arriva a ridosso della top-10. Ciò accadrà anche grazie ai due titoli conquistati a New Heaven e Wuhan, ma soprattutto in virtù di una continuità di rendimento impressionante per una tennista della sua età. Il 2019 è l’anno della consacrazione ma anche quello della morte del padre. Aryna soffre, è lui che gli ha fatto conoscere il tennis, ma non si abbatte.

Mostra gli artigli, reagendo al terribile lutto con estrema determinazione: fa suoi tre tornei WTA che gli varranno l’ingresso in top ten per la prima volta. Anche in doppio arrivano le soddisfazioni: trionfo agli US Open in coppia con Elise Mertens. Il passaggio da una stagione all’altra quasi non si nota. La tennista porta con sé nel 2020 quanto di buono fatto nelle precedenti annate, ma anche un piccolo grande cruccio: quest’anno ha confermato la sua candidatura nell’élite mondiale del tennis, conquistando 4 titoli (di cui un torneo nazionale) in singolare e 1 in doppio, senza però dare mai la zampata decisiva: uno Slam è ancora lì, in attesa di essere agguantato.

Sabalenka alla rincorsa di uno Slam

Quello che più servirebbe ad Aryna è proprio fare un ulteriore passo verso la storia, dopo che ha fatto sue 8 finali delle ultime 9 disputate. Il primo acuto è stato ampiamente introdotto.

La tigre ha marcato gran parte del territorio. Fiutando, aggirandosi guardinga, ha mirato prima le prede più piccole (ma non meno gustose), e ora si prepara a sferrare l’attacco fatale ad uno Slam, sempre ambito e sempre sfumato, non di poco. Le manca. Più che nel suo curriculum, nel suo stomaco. Il 2021 potrebbe essere finalmente l’anno del primo ruggito di gioia.

Sabalenka è pronta, Sabalenka ha fame.

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