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Stricker vola sull’erba di Stoccarda, il futuro sembra essere (anche) suo
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Dominic Stephan Stricker è un’altra bella sorpresa dell’ultimo anno e mezzo. Da ottobre 2020 ad oggi, infatti, lo svizzero è saltato agli onori della cronaca non solo per essere lo sparring next gen di Roger Federer, ma anche per gli straordinari risultati ottenuti in campo. Andiamo a scoprire quali sono. (Vi consigliamo di appuntarvi qualche nome dei seguenti!)

GLI INIZI

La carriera da professionista per Dominic inizia a 16 anni, nel 2018, al Future Svizzera F4, torneo in cui viene fermato al turno decisivo delle qualificazioni. Sarà l’unico appuntamento stagionale tra i pro. Ritorna sul rettangolo di gioco nel 2019, per disputare gli Australian Open Juniores, ma non è fortunato nel sorteggio: al primo turno incontra Holger Rune, prodigio danese classe 2003, che lo batte con un secco 2-0. Al Roland Garros (sempre categoria boys), pronti e via e si imbatte in un altro millennial di belle speranze, il bulgaro Adrian Andreev, che lo estromette in due parziali. In doppio va decisamente meglio: al fianco del ‘nostro’ Flavio Cobolli approda in finale, dove però vincono Pulcinelli De Almeida e Tirante. A Wimbledon non arrivano grandi soddisfazioni: raggiunge solo il secondo turno (in singolare e in coppia). Un ottimo risultato, invece, lo consegue agli Us Open, competizione in cui riesce a spingersi ai quarti di finale, prendendosi la rivincita prima su Pulcinelli De Almeida e poi su Rune.

LA SVOLTA NEL 2020

Nel gennaio 2020 riesce a bissare i quarti di finale newyorkesi, ottenendoli anche a Melbourne. Quindi, il suo talento appare pronto a sbocciare. Dominic, nel corso della stagione, inizia a battere avversari sempre più navigati ed affermati. Purtroppo, però, lo scoppio della Pandemia mette in stand by il suo processo di crescita.

Alla ripresa delle “ostilità”, tuttavia, il baby fenomeno svizzero ricomincia da dove aveva lasciato: vince il Roland Garros Juniores, sia in singolare che in doppio (sempre insieme a Flavio Cobolli). Ciò non accadeva dal 1998 con Gonzalez. Una cavalcata trionfale che conferma le buone sensazioni di chi, da qualche tempo, aveva già messo gli occhi su di lui.

“È stato un grande risultato. La mia vita è cambiata da quando ho vinto questo torneo. Ora molte più persone tendono a riconoscermi nel circuito. È stato un anno memorabile. Al momento non mi sono prefissato nessun obiettivo specifico per il futuro. Vorrei migliorare il mio ranking ATP e iniziare a giocare tornei Challenger”, confida Stricker al sito ufficiale dell’ITF.

IL 2021, AL MOMENTO, È DA SOGNO!

Detto, fatto: quest’anno ha già conquistato il Challenger di Lugano, al quale ha partecipato grazie ad una wild card da numero 874 del mondo. È uno dei pochi, se non l’unico, ad aver centrato un traguardo simile alla seconda apparizione nel circuito.

L’exploit di Ginevra (sia in singolare che in doppio), inoltre, non è passato di certo inosservato. La vittoria all’esordio in Atp contro Cilic e il successo su Fucsovics agli ottavi gli hanno aperto definitivamente le porte del grande tennis. E in questi giorni è arrivata un’ulteriore conferma anche sull’erba, con le vittorie a Stoccarda prima contro Albot e al secondo turno contro il numero 20 del mondo Hubert Hurkacz.

LE PAROLE DI DOMINIC STRICKER

Sui consigli di Federer, sul loro rapporto e sullo stato di forma attuale del 20 volte campione Slam

“Roger mi ha detto di esercitarmi molto al servizio. Naturalmente ho subito seguito il suo consiglio. Allenarsi e prepararsi alle partite con lui è sempre qualcosa di speciale. Ho imparato così tanto durante quelle giornate e mi considero molto fortunato ad aver avuto la possibilità di giocare con un campione come lui. Per quanto riguarda il suo recupero fisico, bisogna essere sempre cauti con le previsioni perché le partite sono di gran lunga diverse dagli allenamenti. Dal mio punto di vista, però, sembra che abbia raggiunto nuovamente un ottimo stato di forma. I paragoni? Mah, uno come Federer non nascerà mai più. E io non sento alcuna pressione”.

CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ

Dominic Stricker è nato il 16 agosto 2002 a Münsingen, un comune a due passi da Berna, in Svizzera. È alto 1,80 m e pesa circa 81 kg. Gioca con il mancino ed è dotato di un buon servizio (dopo i consigli di King Roger?): lo dimostrano i 21 ace in semifinale a Lugano contro il giapponese Sugita.

Alcuni addetti ai lavori sostengono che ha la capacità di leggere molto bene le intenzioni dell’avversario. Inoltre, affermano che abbia un buon braccio.

Lo scorso dicembre ha vinto il premio come miglior giovane talento sportivo elvetico, riconoscimento che ha ricevuto durante una serata di gala in diretta TV, a cui ha preso parte anche Federer (nell’occasione investito miglior atleta svizzero degli ultimi 70 anni).

A sostenere la carriera di Stricker c’è un piccolo esercito di un centinaio di persone, che gli permettono di concentrarsi esclusivamente sul tennis. Tra questi: i genitori, i parenti, alcuni sponsor, il calzolaio di Grosshöchstetten (che gli prepara gratuitamente i plantari), il fisioterapista e il chiropratico (che lo curano a costo zero).

È nato esattamente un anno dopo Jannik Sinner (16 agosto 2001).

ASPETTATIVE

Attualmente, Stricker è numero 335 della classifica mondiale, ma già dalla prossima settimana sicuramente sfonderà il muro della top-300. In ogni caso, come è sempre saggio fare in queste situazioni, è meglio andare per gradi con i giovani prospetti. Il percorso di formazione può essere, spesso, ricco di insidie.

Quest’anno Dominic dovrà in primo luogo concentrarsi per raggiungere la sua piena maturità, poi tutto quello che verrà in aggiunta sarà benzina in più per il domani. A noi, sinceramente, sembra che il futuro possa essere (anche) suo.

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