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Il grande balzo di Sascha Zverev: ora l’assalto al trono non è più un tabù
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Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato lo straordinario trionfo di Alexander Zverev alle Olimpiadi di Tokyo. Un successo ottenuto con una prepotenza disarmante, battendo in semifinale Novak Djokovic e in finale Karen Khachanov. Una dimostrazione di forza da parte del ventiquattrenne di Amburgo, che adesso sembrerebbe pronto a prendersi la scena del tennis mondiale.

Oggi andiamo a ripercorrere la storia di Sascha degli ultimi mesi e ad analizzare il suo futuro con vista US Open.

Il 2021 DI ALEXANDER ZVEREV, TRE TITOLI IN BACHECA

Il 2021 di Alexander Zverev è iniziato con la non felicissima parentesi dell’Atp Cup, manifestazione in cui ha racimolato una vittoria (su Shapovalov) e due sconfitte (con Djokovic e Medvedev). Successivamente il tedesco ha partecipato agli Australian Open, spingendosi fino ai quarti (perdendo ancora una volta dal serbo) e all’Atp di Rotterdam, dove ai sedicesimi si è arreso a Bublik.

La prima la luce, invece, è arrivata in Messico. Ad Acapulco, infatti, uno Zverev rigenerato ha estromesso Alcaraz, Djere, Ruud (W.O) e Koepfer, prima di battere in finale Stefanos Tsitsipas. Poi, la lampadina è tornata a spegnersi con tre note negative a Miami, Montecarlo e Monaco. Si è trattato, tuttavia, solo un black-out momentaneo, perché subito dopo ha messo in bacheca un altro grande successo sulla terra rossa di Madrid. Nella capitale spagnola Sascha ha fatto letteralmente terra bruciata: di Nishikori, Evans, Nadal, Thiem e, infine, del nostro Matteo Berrettini gli scalpi lasciati sul suo percorso. Tutti giocatori di assoluto livello. In seguito, con i quarti a Roma e la semifinale al Roland Garros, ha chiuso la stagione sul rosso non alla grandissima ma comunque con il sorriso sulle labbra.

Quindi un verde stregato ma non troppo amaro (secondo turno ad Halle e ottavi a Wimbledon) ha preceduto il trionfo di Tokyo, forse il più importante in carriera per l’ex Next Gen.

LA MATURITÀ RAGGUNTA

Già perché, a ventiquattro anni, Alexander sembrerebbe aver acquisito quella maturità che gli era mancata in passato, quando magari aveva atteggiamenti irriverenti in campo, quando si faceva prendere dal nervosismo, e quando era vittima delle sue stesse paure. Indimenticabile il crollo in finale agli US Open dello scorso anno.

Ecco, gli US Open, il più importante tra i prossimi tornei, l’ultimo Slam di questo 2021. Un obiettivo di tanti (in primis di Djokovic), sicuramente anche di Zverev.

GLI US OPEN NEL MIRINO

Il cemento di New York per Alexander Zverev sarà la prova del nove. A renderlo palese non è solo il raggiungimento dell’oro olimpico, ma anche la storia del tedesco. Quale occasione migliore per dimostrare la sua maturazione se non lo scenario sul quale, undici mesi fa, si è sciolto per la paura di diventare grande?

Ora, che grande lo è, Sascha ha la grandissima opportunità di dare la svolta definitiva alla sua vita sportiva.

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>>> Guida: Le migliori 10 racchette del 2021, per ogni livello ed età

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