Tsitsipas-Murray, match epico. Ma Andy è furioso: “Nessun rispetto per lui”
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All’Artur Ashe di Flashing Meadows è andato in scena uno splendido inedito tra due guerrieri del tennis, Stefanos Tsitsipas e Andy Murray.

La curiosità per questo affascinante primo turno era molto alta, soprattutto per testare le condizione fisica dello scozzese, arrivato con due vittorie e altrettante sconfitte sul cemento americano quest’estate, (Cincinnati e Wiston-Salem). Ricordiamo tutti le sue lacrime quando nel 2019 aveva annunciato l’addio dai campi. “Troppo dolore. Mi fa male anche indossare un calzino”, aveva detto in conferenza stampa.

Eppure, mese dopo mese, il suo cuore battagliero lo ha portato a lottare, a recuperare terreno, fino a giocarsi oggi un passaggio di turno dello Us Open contro il numero tre del mondo. Anche per questo il pubblico si è schierato nettamente con lui, con la sua storia così commuovente e dal significato sportivo profondo: tanta sofferenza e fatica (su tutte l’operazione all’anca) per poi provare a risalire la china e ruggire ancora.

Ma dall’altra parte del campo c’era un 23enne talentuoso, bramoso di vittoria, desideroso di arrivare al più presto sul gradino più alto del ranking Atp. Tsitsipas ha dimostrato la sua grande maturità e alla fine ha avuto la meglio nei confronti del tre volte campione del Grande Slam (due Wimbledon e una volta lo stesso Us Open).

Ci sono voluti però 5 set di dura battaglia (quasi 5 ore di gioco) nei quali molte volte lo scozzese è sembrato addirittura più fresco nonostante gli 11 anni di differenza di età. All’inizio Murray è sembrato decisamente più calmo, ha vinto il primo parziale facilmente (6-2). Nel secondo set il numero tre del tabellone ha trovato il suo gioco e ha portato l’avversario al tie break, vincendolo. Ma nel terzo parziale lo scozzese ha continuato con il suo tennis di altissima qualità, mettendo a segno un netto 6-3 e tornando così in vantaggio. La partita è sembrata girare dalla sua parte, ma il greco, faticando, è riuscito a sfoderare un tennis molto più aggressivo rispetto alla prima parte del match, una scelta che si è rilevata molto efficace e che lo ha portato a pareggiare il conto dei set.

Alla fine del quarto set tutto sarebbe potuto accadere visto il grande equilibrio. Ma dopo una partita così dura a cedere il servizio all’inizio del quinto parziale è stato Murray, forse il meno abituato tra i due, sebbene in altri tempi della sua carriera sia riuscito a vincere 25 vittorie al quinto parziale. Un break costato caro allo scozzese, che non aveva mai perso un primo turno degli Us Open. Tsitsipas sbaglia poco e tiene il servizio, regalandosi così un passaggio di turno tutt’altro che scontato. Finisce così 2-6, 7-6 (7), 3-6, 6-3, 6-4 per il greco, dopo 4 ore e 50 minuti di gran tennis.

Le statistiche del match

Le polemiche e le accuse di Murray

Non sono mancate le controversie, come dimostra la freddissima stretta di mano finale concessa da Murray al suo avversario. Lo scozzese ha accusato il greco di “imbrogliare”, di beneficiare di continui tentativi di coaching da parte del padre e di Patrick Mouratoglou e, soprattutto, di esagerare con i suoi ormai noti (e lunghi) toilet break, in particolare tra la fine del quarto e l’inizio del quinto set. Murray non ha nascosto il suo disappunto, né in campo né fuori.

Le parole dell’ex campione di Wimbledon a fine match sono state pesantissime: “Tsitsipas ha perso il mio rispetto”

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