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Il tennis americano ha (ri)preso la strada giusta?
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A Wimbledon è arrivato un record che mancava al tennis americano da ben 26 anni: otto giocatori presenti al terzo turno di una prova dello slam. L’ultima volta era capitato durante lo US Open 1996 quando a trionfare fu Pete Sampras. Siamo di fronte ad una nuova alba per il tennis a stelle e strisce?

La nuova epoca d’oro del tennis americano

Il tennis americano, dopo anni di relativo buio con solamente qualche sussulto di John Isner, è tornato prepotentemente ai piani nobili. Nel 2013 i giocatori made in USA al terzo turno a Wimbledon erano zero, in questa stagione sono stati ben otto.

Si è trattato di John Isner, Taylor Fritz, Jenson Brooksby, Tommy Paul, Brandon Nakashima, Francis Tiafoe, Steve Johnson e Jack Sock. Sicuramente nomi importanti del circuito, ma anche novità e ritorni improvvisi.

Tra questi il terzo turno è stato fatale (al momento della scrittura dell’articolo) per Isner, sconfitto da Jannik Sinner, Johnson (Cameron Norrie), Brooksby (Garin). Al contrario, Paul e Tiafoe sono già al quarto turno.

Per ritrovare otto americani in un terzo turno dello slam dobbiamo tornare allo US Open del 1996 quando si qualificarono: Pete Sampras, Andre Agassi, Todd Martin, David Wheaton, Alex O’Brien, Jeffrey Tarango, Vincent Spadea e Michael Chang. Di questi, arrivarono ben tre in semifinale e Sampras alzò il trofeo al cielo.

Difficilmente vivremo uno scenario simile, mancando in effetti una vera e propria punta di diamante alla squadra, ma bisogna sicuramente registrare il ritorno degli Stati Uniti nel tennis che conta, con numerosi giocatori tra i primi cento del mondo.

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