Mirra Andreeva, una nuova stella partita dalla Siberia illumina il cielo di Wimbledon

Sedici anni; un futuro tutto da scrivere, un presente contrassegnato da paragoni che pesano come macigni. È Mirra Andreeva da Krasnojarsk, città situata nella zona centrale della Russia siberiana. Non la stessa di Maria Sharapova, nata a Njagan. Ma, si sa, basta poco per generare certe suggestioni. Figurarsi poi se la classe 2007 in questione continua ad alimentarle con vittorie importanti sui palcoscenici più prestigiosi del tennis mondiale…

L’ascesa fulminea di Mirra Andreeva

Il 2022 – Ai più attenti aveva già rubato l’occhio prima che iniziasse il 2023. Perché lo scorso anno Andreeva si era fatta notare per aver raggiunto la sua prima finale nel circuito ITF una sola settimana dopo aver debuttato nel tennis professionistico. Da quel momento non ha quasi mai smesso di inanellare successi: 38 a fine stagione, a fronte di 9 sconfitte. 6 i titoli ottenuti nella categoria. In mezzo l’esordio nel circuito Wta, al 250 di Monastir, grazie ad una meritatissima Wild Card concessagli dagli organizzatori.

Il 2023 – Quello in corso si sta rivelando per la giovane russa l’anno della consacrazione a certi livelli: a gennaio è arrivata a giocarsi (perdendola) la finale dell’Australian Open Juniores, mentre ad aprile ha conquistato in Svizzera due titoli ITF consecutivi. Ma quanto abbiamo elencato finora è solo l’antipasto di ciò che ha realizzato nei mesi seguenti.

La teenager siberiana, infatti, è riuscita in primis a raggiungere gli ottavi del Wta 1000 di Madrid e poi si è spinta al terzo turno del Roland Garros partendo dalle qualificazioni. In entrambe le occasioni ha fatto registrare diversi primati di precocità. E non è finita qui…

Il sogno Wimbledon continua

Archiviato l’exploit di Parigi, Mirra ha preferito allenarsi rinunciando alla partecipazione nei vari tornei di preparazione a Wimbledon. Una scelta inedita per una giovane che nel circuito maggiore non ha mai giocato una partita ufficiale su erba. Una scelta che però ha decisamente pagato, visto che la russa prima ha superato le qualificazioni senza troppe difficoltà e poi ha raggiunto il terzo turno eliminando Xiyu Wang e la numero 11 al mondo Barbora Krejcikova.

Altro torneo, altro primato: a 16 anni e 68 giorni, Andreeva è la terza più giovane qualificata dell’Era Open a staccare il pass per il terzo turno di Wimbledon. Più precoci di lei soltanto Kim Clijsters (1999) e Cori Gauff (2019). L’attuale numero 102 al mondo affronterà adesso una tra la connazionale Anastasia Potapova e la slovacca Kaja Juvan.

Dove può arrivare? La storia di questo sport è ricca di meteore che hanno illuminato la notte per poi scomparire inesorabilmente nel buio. Pertanto non stiamo qui a fare previsioni su quanti tornei potrà vincere o quali vette potrà toccare. Ci limitiamo soltanto a mettere in evidenza quello che i campi da tennis ci stanno raccontando. Cioè che è nata una stella. Oggi il cielo di Londra è illuminato anche dalla sua luce.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie