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Da Thiem a Jabeur, lo US Open Virus fa incetta di tennisti: cosa è successo e di che si tratta
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L’edizione 2023 dello US Open è stata contrassegnata dal susseguirsi, tra i giocatori ma anche tra gli addetti ai lavori, di una serie di malesseri abbastanza misteriosi e aggressivi. Tanto da costringere alcuni tennisti ad alzare mestamente bandiera bianca mentre erano in campo. È il caso, ad esempio, di Dominic Thiem ed Emil Ruusuvuori.

Ad altri è andata leggermente meglio, nel senso che almeno sono riusciti a completare i loro match, ma hanno comunque raccontato di aver vissuto un bruttissima esperienza. Vediamo cosa hanno detto e di cosa si tratterebbe secondo gli esperti.

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Foto Sito US Open

Partiamo da Thiem, ritiratosi al secondo turno del confronto che lo vedeva opposto a Ben Shelton. Durante i cambi campo e le pause tra i game, l’austriaco è apparso più volte piegato su se stesso, lamentandosi di forti dolori alla pancia. Ad un certo punto, non ha avuto altra scelta che salutare arbitro e avversario per fare ritorno negli spogliatoi. “Mi sento una m***a”, ha detto poco dopo aver ufficializzato il ritiro, visibilmente provato. Un po’ come Christopher Eubanks, il quale a un certo punto della partita contro Benjamin Bonzi è scappato a gambe levate in direzione della toilette.

In precedenza anche Ruusuvuori era stato costretto a dare forfait, ma il finlandese addirittura non ce l’ha fatta nemmeno a scendere in campo. Chi in campo ci è scesa invece è Ons Jabeur, ma senza troppa fortuna. ”Ho preso un sacco di medicine, ma mi sentivo come uno zombie’‘, ha raccontato la tunisina a margine della sconfitta contro la Zheng. Più ironico il commento di Tennys Sandgren, che ha scritto su Twitter: “Ho preso il virus US Open, mi sento come se fossi ancora nel torneo, ma sono a casa”.

Ma, scherzi a parte, di che tipo di virus stiamo parlando? Secondo gli esperti, si tratterebbe di una variante del Covid, detta “Pirola”, che nelle ultime settimane si è largamente diffusa nel Nord-Est degli Stati Uniti. Tesi che trova riscontro nel caso di John McEnroe. L’ex numero uno al mondo, oggi commentatore di ESPN, aveva deciso di sottoporsi al tampone dopo aver accusato alcuni sintomi, è risultato positivo.

Lo ricordiamo, oggi come oggi, considerata la fine di ogni restrizione e di ogni provvedimento preventivo, i giocatori non sono obbligati ad effettuare il test per il Coronavirus. Dunque non è sorprendente che a Flushing Meadows si sia creata una situazione del genere. Intanto, a New York qualcuno è già tornato ad indossare le mascherine.

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