Doping Sinner-Swiatek, differenze e similitudini nei due casi
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Iga Swiatek, così come Jannik Sinner, è stata trovata positiva ad un controllo antidoping. Ecco tutte le differenze e le similitudini nei casi che hanno sconvolto il mondo del tennis nelle ultime settimane.

Ricostruiamo la situazione

Sinner e Swiatek sono stati trovati positivi a due sostanze diverse: l’azzurro al Clostebol durante il masters1000 di Indian Wells a marzo, la polacca alla Trimetazidina al Wta1000 di Cincinnati ad agosto.

Entrambi hanno fallito il proprio controllo antidoping (Jannik per due volte consecutive): Sinner è stato trovato positivo per miliardesimi, Swiatek non si hanno notizie a riguardo. In ogni caso, entrambi gli atleti non hanno ricevuto alcun tipo di aiuto/miglioramento sportivo dalle sostanze assunte.

Sia Jannik che Iga hanno fornito prove a loro discolpa e si sono dichiarati innocenti per aver assunto la sostanza senza volontarietà. Entrambi si sono appellati agli articoli 10.5 e 10.6 del TADP (Tennis Anti-Doping Programme). Così facendo, hanno evitato la prima sanzione: una squalifica di quattro anni.

Arrivati in primo grado, sia Sinner che la Swiatek sono risultati innocenti ed è stato appurato che le sostanze dopanti non sono state prese in maniera consapevole e per migliorare le proprie prestazioni sportive.

Le differenze

Qui nascono le prime differenze. La polacca è stata squalificata un mese (in off season e già superata per i periodi precedenti di inattività) in base all’articolo 10.6. L’azzurro, invece, non ha ricevuto alcuna squalifica per mancanza di dolo e negligenza, come suggerisce l’articolo 10.5.

Inoltre, secondo il tribunale indipendente, Sinner non avrebbe potuto fare nulla per impedire la contaminazione, arrivata attraverso le mani del fisioterapista Giacomo Naldi (che aveva curato una ferita con il Trofodermin contenente Clostebol). Al contrario, la Swiatek avrebbe potuto assumere la pasticca con melatonina testando il prodotto e assicurandosi che essa non contenesse sostanze vietate.

Altra differenza è da cercarsi nella somministrazione di tali sostanze. Iga ha ingerito volontariamente una pasticca di melatonina per conciliare il proprio sonno all’arrivo negli Stati Uniti. Diversamente quello accaduto a Jannik, che è stato curato da alcune mani venute a contatto con una sostanza vietata.

La WADA (World Anti-Doping Agency), nonostante tutte queste prove e la decisione dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency), ha voluto fare appello al TAS di Losanna per il caso legato a Sinner. In molti, quindi, si attendono lo stesso procedimento anche per la Swiatek.

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