“Pronto a morire”: mondo del tennis sotto shock

Il mondo del tennis è sconvolto da un annuncio arrivato in queste ore: “Pronto a morire”. Ecco cosa sta succedendo

Spiragli di tregua nel conflitto in Ucraina, che ormai infuria da tre anni, dopo che la delegazione ucraina nell’incontro bilaterale con gli statunitensi, in Arabia Saudita, ha accettato la proposta di un cessate il fuoco che riguardi il Mar Nero e gli attacchi missilistici a lungo raggio nonché il rilascio dei prigionieri.

Campo da tennis dall'alto
“Pronto a morire”: mondo del tennis sotto shock-tennisfever.it (Pixabay)

Intanto, si continua a morire nella martoriata Ucraina a seguito degli attacchi russi che si sono intensificati dopo lo stop da parte degli Stati Uniti alla fornitura di armi e alla condivisione delle informazioni di intelligence che per effetto del sì di Kiev alla tregua è stato revocato a stretto giro.

Insomma, in attesa che le armi tacciano temporaneamente (per 30 giorni in caso di accettazione della tregua anche da parte della Russia) la situazione sul terreno si fa sempre più difficile per l’Ucraina. Eppure, neanche questa recrudescenza del conflitto riesce a piegare lo spirito degli ucraini che sono disposti a morire pur di difendere la loro Patria. Tra questi anche l’ex tennista Sergiy Stakhovsky.

Stakhovsky, il tennista in guerra: “Vorrei rivedere mia moglie e chiederle perdono”

Prima che la sua vita, e quella dei suoi connazionali, venisse stravolta dall’invasione della sua Patria da parte delle forze armate della Federazione Russa, Sergiy Stakhovsky era un tennista capace di issarsi fino al 31° posto del ranking Atp, di vincere 4 titoli e di battere Roger Federer a Wimbledon.

Tuttavia, Stakhovsky non ha esitato un attimo a indossare elmetto e mimetica per combattere per la libertà del suo popolo e l’indipendenza della sua Patria. Una scelta che inevitabilmente ha comportato delle dolorose rinunce come l’allontanamento dalla famiglia tanto che, intervistato da ‘L’Equipe’, l’ex tennista ha espresso il desiderio di rivedere la moglie da cui si è separato all’inizio della guerra: “Vorrei rivedere mia moglie e chiederle perdono”.

Sergiy Stakhovsky in tuta mimetica alle Atp Finals Torino 2022
Stakhovsky, il tennista in guerra: “Vorrei rivedere mia moglie e chiederle perdono”-tennisfever.it (LaPresse)

Ciononostante, se potesse tornare indietro Stakhovsky rifarebbe la scelta di difendere la sua Patria perché prima di tutto viene l’amore per l’Ucraina: “Vedo raramente i miei tre figli, una volta ogni sei mesi perché non sono in Ucraina ed è molto difficile per me lasciare il Paese perché ho bisogno del permesso. Tornare dalla famiglia? No, mai. Decidi di fare ciò che è giusto e proteggere ciò che è buono, oppure non lo fai affatto. È dura, ma è così. Se tutti coloro che hanno scelto di difendere l’Ucraina dicono: ‘Ho fatto la mia parte, me ne vado’, chi continuerà a difenderla?“.

Insomma, come detto, anche l’ex tennista è pronto a immolarsi per la Patria: “Pronto a morire per la Patria? È ovvio, altrimenti non sarei qui. Purtroppo ci si abitua all’orrore perché gli esseri umani si abituano a tutto. In Ucraina tutti si stanno abituando alle bombe che esplodono ogni giorno, ai droni che volano, alle persone che muoiono, a questa sensazione di vulnerabilità. Sappiamo tutti che delle persone moriranno. Diciamo semplicemente a noi stessi: “Non sarò io“.

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