Doha, infinito Monfils: una carriera sulle montagne russe
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Non vuole smettere di stupire la carriera di Gael Monfils. Il francese, a 37 anni suonati, diventa il giocatore più anziano della storia dell’Atp250 di Doha a qualificarsi per le semifinali. Andiamo a rivivere insieme gli anni di carriera di uno dei giocatori più amati nel circuito.

Una vita sulle montagne russe

Non possiamo che definire così la carriera di uno dei tennisti più entusiasmanti, divertenti e spettacolari degli ultimi 20 anni. Andiamo a rivivere insieme, con qualche flash, la carriera del francese, dagli esordi nel 2003 nel circuito ITF al successo di ieri su Ugo Humbert.

Gli inizi

Il primo anno è subito spumeggiante: vince un titolo Itf e si regala le prime vittorie anche nel circuito Challenger e in quello Atp in alcuni tornei francesi (Atp250 Marsiglia e masters1000 Parigi-Bercy).

Nel 2005 inizia a fare sul serio, vincendo le prime volte contro top10, trionfando nel circuito Challenger e alzando al cielo il primo titolo Atp a Sopot (Polonia). Chiude l’anno in top30 dopo essere partito fuori dalla top100.

Nel 2006 e 2007 iniziamo a conoscere un tratto che lo contraddistinguerà per tutta la carriera: i lunghissimi infortuni. Sono due anni da incubo in cui la prima semifinale agli Internazionali d’Italia non basta per calare precipitosamente nel ranking Atp.

La prima rinascita

Il 2008 è l’anno della rinascita. Dopo quasi sei mesi ai box, fatica per tutta la prima parte della stagione ma poi, a sorpresa, arriva in semifinale al Roland Garros e ai quarti di finale delle Olimpiadi di Pechino.

Tra 2009 e 2011 è un faro per il tennis francese. Raggiunge la top10 e il best ranking (poi migliorato) al numero 7 del mondo, infila tre successi agli Atp250 di Marsiglia, Montpellier e Stoccolma, oltre alle due finali a Parigi-Bercy e la finale di Coppa Davis.

La crisi e la seconda rinascita

Il 2012, però, lo ributta nelle retrovie per un problema importante al ginocchio, che gli fa disputare appena 29 partite in tutta la stagione. L’anno successivo prova a risalire, ma non sembra in grado di esprimere il proprio miglior tennis.

Poi, inutile dirlo, un’altra risurrezione (sempre di tre anni): tra il 2014 e il 2016 mette in scena il miglior tennis della carriera. Vince l’Atp250 di Montpellier e l’Atp500 di Washington, ma si arrende nella finale nel masters1000 di Montecarlo (2016). Nel 2016 tocca i quarti di finale all’Australian Open e la semifinale allo US Open. Grazie a questi risultati diventa il numero 6 del mondo e, per la prima volta in carriera, va alle Atp Finals.

Di nuovo fermo e di nuovo tra i grandi

Il 2017 è, purtroppo, un altro anno da buttare per colpa degli infortuni che lo tengono a mezzo servizio per tutto l’anno.

Ormai lo sappiamo: un anno fermo e tre di vittorie. Così tra 2018 e 2020 vince l’Atp250 di Montpellier, l’Atp250 di Doha e due volte l’Atp500 di Rotterdam.

Gli ultimi anni

Nel 2021 non si regala particolari spunti, ma vivacchia intorno alla posizione numero 20 del ranking. L’anno successivo sembra quello della risalita, con prove convincenti e il titolo all’Atp250 di Adelaide. Poi, però, il buio con un nuovo e grave infortunio.

Il buio dura per quasi un anno e la classifica non è mai stata così difficile (arriva a ridosso della posizione numero 400). I primi segnali di rinascita arrivano al Roland Garros, dove praticamente già sconfitto, regala ai posteri un quinto set da sogno nel primo turno con Sebastian Baez. Da lì inizia la rinascita, accumulando bellissimi risultati, vittorie contro top10 (Stefanos Tsitsipas) e il titolo all’Atp250 di Stoccolma.

In questo 2024 si sta confermando ad altissimi livelli, tanto da raggiungere la semifinale a Doha e, perché no, provare a cullare il sogno di un titolo.

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