Tallon Griekspoor trionfa a Tenerife e fa la storia. Non si ferma più
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Con il trionfo al Challenger di Tenerife, battendo in finale Feliciano Lopez, Tallon Griekspoor è entrato nella storia del circuito cadetto: 7 titoli nel 2021! Nessuno ne aveva mai vinti così tanti nell’arco di una sola stagione.

A 25 anni è finalmente arrivato il momento della sua consacrazione? Soltanto il campo potrà dirlo. Ma intanto andiamo a scoprire di più riguardo questo giocatore che non conosce sconfitta da più di due mesi.

Tallon Griekspoor, l’olandese che ha imparato a volare

Dagli inizi al 2020

Tallon Griekspoor è nato il 2 luglio 1996 ad Haarlem, in Olanda. Figlio di Ron, un ex pilota di motocross, e di Monique, un’istruttrice di tennis, ha due fratelli, Scott e Kevin, anch’essi giocatori professionisti. Assieme a loro, Tallon ha iniziato a praticare tennis all’età di 5 anni, mentre si è trasferito in Belgio ancora minorenne per allenarsi con l’ex top-30 Kristof Vliegen.

Come tutti, ha mosso i suoi primi passi tra i grandi sui campi degli ITF. Qui, dopo un inizio al rallentatore, è riuscito a vincere sette tornei su 13 finali complessive. L’esordio nei Challenger è arrivato nel 2015, mentre quello nel circuito ATP è datato febbraio 2017, a Rotterdam. Tra il 2018 e il 2019, invece, ha sfondato la barriera della top-200, soprattutto grazie ai suoi primi due trionfi in cadetteria, a Tampere e Bagnaluca. Il 2020, infine, gli ha regalato un’altra grande soddisfazione: la posizione numero 153 del ranking mondiale.

2021 da urlo!

Tallon Griekspoor ha iniziato il 2021 dalle qualificazioni agli Australian Open, non riuscendo tuttavia a raggiungere l’obiettivo. Poi ha racimolato altre delusioni ai successivi tre Challenger in Turchia, prima di centrare due buoni risultati: ottavi di finale agli ATP di Montpellier e Acapulco (partendo dalle quali). In mezzo, un’eliminazione al primo turno di Rotterdam.

In seguito, è stato subito estromesso al Challenger di Belgrado e all’ATP di Estoril, mentre ha conquistato il main draw a Barcellona (eliminato al primo turno). Quindi, ha ottenuto il suo primo titolo Challenger in stagione, a Praga, battendo in finale Oscar Otte. Di qui è andata sempre meglio: al netto delle sfortunate parentesi di Heilbronn, Parigi (Roland Garros) e Forlì, Tallon ha iniziato a macinare prestazioni eccellenti che gli sono valse la seconda affermazione del 2021 nel circuito cadetto, a Bratislava, la qualificazione al tabellone principale di Wimbledon (eliminato da Zverev) e ancora un altro trionfo in un Challenger, ad Amersfoort. Infine, dopo il ritiro a Gstaad e un’eliminazione a Liberec, è cominciato il suo magic moment vero e proprio.

Il magic moment di Griekspoor

Il magic moment di Tallon Griekspoor è iniziato agli US Open, con la bella vittoria in cinque set su Struff al primo turno e con la dignitosa sconfitta contro Novak Djokovic al secondo turno: l’ultima. Infatti, successivamente l’olandese ha collezionato solo successi: 20 precisamente (più 1 in Coppa Davis), che gli hanno consentito di alzare al cielo quattro titoli Challenger consecutivi: uno a Murcia, uno a Napoli, uno a Ercolano e l’altro a Tenerife. Il best ranking è stata la naturale conseguenza. Da oggi, il venticinquenne è il numero 72 della classifica mondiale.

Caratteristiche

Tallon Griekspoor è alto 1,88 m e pesa circa 85 kg. È ben piazzato fisicamente, ma questo non gli impedisce di essere comunque molto agile. Sui movimenti laterali, infatti, non va per nulla in difficoltà. Inoltre, possiede anche un buon servizio, che lo supporta nei momenti complicati del match. È destro e gioca un rovescio bimane. La sua superficie preferita è la terra rossa. Solitamente non dispensa un tennis altamente spettacolare, ma di tanto in tanto regala colpi da applausi, soprattutto con il dritto. È molto costante in tutto l’incontro. Il suo coach è Dennis Schenk.

Curiosità

Il suo soprannome è Grieki ed è cresciuto nel mito di Andy Murray: “Il lavoro che fa è incredibile. Quello che ha ottenuto ai tempi di Rafa, Roger e Novak è incredibile. Mi piace il suo atteggiamento in campo. Può impazzire, ma il punto successivo sta combattendo al 200 percento. La spinta che ha e quanto duramente lavori è incredibile”.

Sulla motivazioni che lo spingono ad impegnarsi sempre di più: “Ho giocato con Wawrinka a Rotterdam nel 2018. Era tutto esaurito, con 15.000 persone. L’energia del pubblico era incredibile. Ecco perché gioco a tennis. Per giocare con questi grandi. Vivo per questi momenti”.

Sul miglior consiglio mai ricevuto: “Mio padre mi diceva di lavorare sempre sodo, non importa dove ti trovi nella vita. Lavora sempre sodo, sii umile e sii te stesso”.

Il suo torneo preferito è Rotterdam.
Se non fosse un tennista, avrebbe voluto cimentarsi in Formula 1.
Max Verstappen è il suo eroe.
Il suo atleta preferito è il pilota di motocross olandese Jeffrey Herlings.
Ama anche il calcio. La sua squadra del cuore è l’Ajax.
Il suo supereroe preferito è Spider-Man e ama la serie tv “Casa de Papel”. Il suo attore preferito è Paul Walker e apprezza come musicista il DJ olandese Martin Garrix.
È fan di Rocky e Creed.
Il suo cibo preferito è il sushi.
È amante della matematica.
Dice che la gentilezza è la sua migliore qualità, mentre il ritardo il suo peggior difetto.

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