Nadal infinito: non perde mai, a quasi 36 anni è di nuovo re di Acapulco

Con un doppio 6-4 su Cameron Norrie, Rafael Nadal si è laureato campione all’ATP 500 di Acapulco, facendo registrare il sedicesimo successo consecutivo da inizio stagione. Dopo tante sofferenze, amplificate dalla paura di non poter più scendere in campo, lo spagnolo è tornato l’uomo da battere.

Nadal, il tris Divino e un record in vista

Foto Instagram ATP Tour

Sei mesi fuori dal campo, sei mesi di sofferenze, amplificate dalla paura di non poter più giocare a tennis. Tutta colpa di quel piede, tormentato da una malattia congenita (Muller-Weiss), che dal 2005 lo costringe a scendere in campo con delle solette particolari: “spesso” hanno funzionato, con Nadal capace di vincere 91 titoli, di cui 21 Slam. Tuttavia, qualche volta è stato il dolore ad avere la meglio.

Di dolore, però, non v’è traccia in questo primo scorcio di stagione, almeno apparentemente. Nadal sta facendo qualcosa di incredibile: la felice parentesi dell’ATP 250 di Melbourne, con Berankis, Ruusuvuori e Cressy al tappeto, giusto per rompere il ghiaccio; l’epica vittoria agli Australian Open, che lo ha reso “La Divinità” tra le divinità; infine stanotte Acapulco, per la quarta volta in carriera (2005, 2013, 2020, 2022): un successo che assume un valore, se possibile, ancora maggiore, perché conferma il fatto che attualmente è Rafa l’uomo da battere. Tre tornei disputati, tre trionfi. Non poteva cominciare meglio.

E adesso? Adesso è molto difficile prevedere come proseguirà il percorso dello spagnolo, il quale, oltre che col dolore, deve fare i conti con la carta d’identità: il prossimo 3 giugno le sue primavere saranno 36 ed è palese che non potrà affollare l’agenda di troppi appuntamenti.

“Per me sarà speciale tornare ad Indian Wells, ancora di più dopo aver saltato il torneo dell’anno scorso ad ottobre. Ci vediamo presso il paradiso del tennis e del golf, Indian Wells”, ha dichiarato recentemente Nadal. Immaginate cosa accadrebbe se dovesse spuntarla su tutti in California e poi anche a Miami, dove si terrà l’ultima competizione sul cemento prima della finestra sulla terra battuta, il suo regno per eccellenza.

Djokovic e McEnroe sono avvisati, Rafa Nadal si sta seriamente candidando a scrivere un’altra pagina leggendaria della storia di questo sport.

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