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Internazionali d’Italia 2019, il pagellone definitivo
I

Diciamolo subito, gli Internazionali d’Italia 2019 sono stati un gran bel torneo. Al netto del periodo sfortunato a livello metereologico e dei conseguenti problemi organizzativi, s’è visto un gran bel tennis e alla fine ha vinto chi lo meritava davvero. Per quello che può essere definito un bilancio generale della settimana romana, vi rimandiamo a questo articolo. Qui invece ci dedichiamo al nostro tradizionale pagellone tecnico, che analizza le migliori e le peggiori prestazioni di quest’anno.

Rafael Nadal – Voto 10 – Il Re della terra rossa è tornato. Dopo le uscite in semifinale a Monte Carlo, Barcellona e Madrid, Rafa riprende in mano la situazione a una settimana dall’inizio dal Roland Garros. Un torneo giocato da dominatore assoluto, in cui ha perso un solo set (in finale contro Djokovic) facendo vedere il tennis dei giorni migliori. Ingiocabile.

Novak Djokovic – Voto 9 – Arriva a Roma con lo scettro di Madrid in mano e non delude, anzi. Il Nole titubante post-Australian Open è un ricordo. Vince due grandissime battaglie contro Schwartzman e, soprattutto, Del Potro e si conferma numero uno del mondo nei fatti, oltre che in classifica. Non sorprendiamoci se a Parigi lo vedremo, come sempre, arrivare in fondo.

Diego Schwartzman – Voto 9 – “El peque” gioca un torneo praticamente perfetto, fermato al terzo set solo dal numero uno del mondo Novak Djokovic in semifinale. Da circolino rosso le partite contro Matteo Berrettini e, soprattutto, il quarto di finale dominato contro Kei Nishikori. Ancora una volta dimostra che i limiti fisici possono essere superati con impegno, orgoglio e anche una gran bella dose di buon gioco, che non fa mai male.

Juan Martin Del Potro – Voto 8,5 – Bentornato campione! Dopo otto mesi di calvario fisico, Delpo torna ai livelli che gli competono, arrivando ai quarti di finale e perdendo contro il “giustiziere degli argentini” Djokovic in quella che può essere considerata la partita più bella del torneo e forse dell’intero 2019.

Fernando Verdasco – Voto 8 – Gioca un torneo spettacolare, eliminando, all’alba dei 36 anni, tre giocatori molto più giovani e più avanti in classifica di lui: nell’ordine Kyle Edmund, Dominic Thiem e Karen Khachanov. Si arrende davanti alla furia distruttrice di Nadal, contro cui gioca comunque un set ad altissimo livello.

Stefanos Tsitsipas – Voto 7,5 – Voto basso per un semifinalista? Non crediamo. Il greco si conferma come il capofila della Next Gen (anche a discapito di uno Zverev in piena crisi tecnica e mentale) ma qui, a differenza per esempio di Madrid, brilla solo nel match contro Fabio Fognini, gestito benissimo, soprattutto a livello psicologico. Per il resto, beneficia del ritiro di Roger Federer e si ferma davanti ad un Nadal ingiocabile. Saluta Roma comunque con il nuovo best ranking (numero 6) e per un ventenne non è cosa da nulla.

Roger Federer  – Voto 7,5 – Il Re torna nella Capitale dopo tre anni di assenza e gioca un solo giorno, giovedì. Due partite che illuminano il foro, una vinta facilmente contro Joao Sousa e un’altra conquistata al termine di una fantastica battaglia contro Borna Coric, di quindici anni più giovane di lui. Il giorno dopo si ritira, ma quanto fatto è stato ampiamente sufficiente. Eterno.

Jannik Sinner – Voto 7+ – Il 17enne altoatesino vince il suo torneo, entrando nel main draw e vincendo al primo turno contro l’americano Johnson. Esce al secondo turno contro Tsitsipas, come normale che sia, ma si prenota un posto nel futuro del tennis italiano e, speriamo, mondiale.

Fabio Fongini – Voto 6,5 – Inutile dirlo, ci si aspettava qualcosa in più dal vincitore del Masters 1000 di Monte Carlo. Ma il numero uno italiano esce da Roma comunque in una posizione migliore di quella in cui è entrato, arrivando al best ranking in undicesima posizione, con ottime possibilità di entrare in top-10 a Parigi. Peccato per la sconfitta contro Tsitsipas agli ottavi. Fosse riuscito a vincere, sarebbe finito dritto in semi contro Rafa.

Matteo Berrettini – Voto 6 – Il voto è la media tra l’8 dei primi due turni (contro Pouille e Zverev) e il 4 della partita completamente sbagliata contro Schwartzman. Nel suo percorso di crescita, così fragoroso, ci sta un passaggio a vuoto. L’importante ora è rialzarsi subito e rimettersi al lavoro. Le potenzialità per sfondare ci sono tutte.

Marco Cecchinato – Voto 5 – Il palermitano conferma di vivere un momento sportivamente difficile. La macchina quasi perfetta del 2018 si è inceppata e le certezze si sono sgretolate. Si salva nel primo turno contro Alex De Minaur, naufraga contro il veterano tedesco Philipp Kohlschreiber. E ora incombe lo spettro dei 720 punti in ballo dopo le semifinali del Roland Garros dello scorso anno. Dovesse andare male a Parigi, il tonfo in classifica mondiale potrebbe essere clamoroso.

Stan Wawrinka – Voto 4.5 – I passi avanti degli ultimi mesi sono stati vanificati dalla ultime, sconcertanti, prestazioni contro Nadal a Madrid e, soprattutto, contro Goffin qui a Roma. Il vero Stanimal è lontano, chissà se tornerà mai?

Dominic Thiem – Voto 4 – Con tutte le attenuanti del caso, la più grande delusione del torneo. L’eliminazione al secondo turno contro Verdasco è stata bruttissima, per un giocatore che si presentava a Roma come uno dei principali favoriti, dopo la vittoria di Barcellona e la semifinale persa a Madrid contro Nole. Non depone a beneficio dell’austriaco lo sfogo scomposto contro gli organizzatori del torneo. Benché avesse buona parte di ragione, si è dimenticato di ricordare che tutti i giocatori hanno dovuto gestire gli stessi suoi problemi e quindi lui non è stato penalizzato più di altri.

Alexander Zverev – Voto 3 – Il tedesco è in piena regressione tecnica, fisica e soprattutto mentale. Occorre lavorare duramente e seriamente, altrimenti si rischia di disperdere uno dei candidati ad occupare stabilmente le prime posizioni del ranking dopo l’era dei Big Three.

Nick Kyrgios – Voto 0 – L’abbiamo sempre difeso, questa volta è inqualificabile.

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